ENNA – All’inizio fu Mussolini. E da quel momento Enna venne elevata a rango di capoluogo di una provincia che si espandeva su una superficie di ben duemila cinquecentosessantadue chilometri quadrati, di cui nessuno affacciato sul mare.
Bellezze, eccellenze e contraddizioni da allora si sono rincorse nella storia del capoluogo più alto d’Europa, e adesso sono tutte confluite in “Enna, da Provincia a Libero Consorzio di Comuni – Nella terra di Kore, sulla scena del mito, tra arte, storia, cultura, ieri, oggi, domani”, il nuovo libro scritto a quattro mani da Maurizio Di Fazio e Mimmo Riggio, tra poco in libreria per Bonfirraro editore.
Un volume unico nel suo genere perché innanzitutto arriva, attesissimo, in occasione del novantesimo anniversario dalla fondazione della provincia (era, infatti, il 6 dicembre del 1926 quando arrivò il telegramma che istituì l’ente), ma anche perché tenta di gettare luce sul passaggio all’istituzione del “Libero Consorzio”. Il libro è, infatti, il primo tentativo in Italia di comprendere come la riforma Del Rio (Legge n.56 del 7 aprile 2014) – ma prima ancora le determinazioni del governo Crocetta, in base a quanto stabilisce lo statuto speciale della Regione – stiano cambiando l’assetto del territorio – smembrando a volte, com’è accaduto proprio a Enna – anche delle solide realtà politiche e istituzionali. Un passaggio che si sta rivelando tutt’altro che indolore.
Il tandem Riggio – Di Fazio, dunque, ha redatto una mappa per i lettori – elettori che vogliano farsi un’idea nel confuso universo del governo locale, e in particolare per comprendere cosa stia succedendo in quella Provincia che, nonostante le pecche di una politica non sempre all’altezza e di un’imprenditoria non sempre audace, ha fatto parlare di sé come esempio di determinazione, di affidabilità, di progettualità, di unità.
A fronte di questa amara riflessione, la parte tecnica, che contiene anche i nomi di quanti, uomini e donne, si sono spesi per la politica considerandola res publica, va a sposarsi in maniera armoniosa con una prosa accattivante, che sfocia nel racconto di un territorio che affonda le sue radici nel mito, di cui l’elegante Kore è la magnifica rappresentante. È così che il libro diventa, con i suoi continui latinismi, anche, un excursus figurativo e testuale per penetrare il patrimonio estetico di una “provincia” che si appresta ad arricchirsi di nuovi scenari, pur preservando le ricchezze insite nel suo scrigno. Valido strumento, quindi, per la promozione del valore artistico provinciale e degno supporto alla consapevolezza del territorio che ci circonda e ci ospita.
Due binari paralleli, dunque, per due scritture diverse e imprevedibili, che hanno trovato sulla carta una osmosi piana e perfetta: un volume funambolico che si divide, come si diceva, tra l’analisi critica e quella Enna, meravigliosa città che impera con la sua altezza, con i suoi innumerevoli edifici storici e paesaggi naturali, richiamati nel volume con sublime bellezza…
«Pur essendo di respiro nazionale – afferma Salvo Bonfirraro, che ha creduto primo fra tutti nel progetto – la mia casa editrice rimane saldamente legata al territorio, da cui trae linfa vitale e nettare preziosissimo, perché le radici sono importanti tanto quanto le ali. Siamo, infatti, convinti che soltanto investendo e prevedendo un’attenta e certosina programmazione culturale sul territorio d’appartenenza, si possano mettere a raccolta le migliori energie intellettuali, per iniziare davvero a ragionare di sviluppo a partire dalle risorse disponibili: la bellezza, la storia, la cultura».
La presentazione al pubblico, tanto attesa, è prevista per il prossimo venerdì 30 settembre, alle 18, presso l’auditorium “Colajanni” dell’Università Kore di Enna. Con la moderazione della giornalista Daniela Accurso, interverranno l’editore Salvo Bonfirraro, Elio Galvagno, sindaco di Centuripe, Armando Glorioso, sindaco di Nissoria, Massimo Greco, cultore di diritto Pubblico,Nello Musumeci, presidente Commissione Antimafia all’Ars, Cataldo Salerno, presidente dell’Università Kore, e Antonella Buscemi, attualmente unica dirigente degli uffici provinciali, sulla quale grava tutta la gestione dell’ente.