Per comprendere meglio il contesto e il significato della vicenda del CEFPAS, è fondamentale citare la sentenza n. 291 del 2023 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità della sua qualificazione come struttura sanitaria appartenente al sistema regionale siciliano. Questa decisione ha avuto l’effetto di escludere il CEFPAS dal novero delle strutture sanitarie, evidenziando che esso rientra invece tra i centri di formazione professionale, sebbene con una vocazione sanitaria.
La Corte ha sottolineato che il CEFPAS, pur avendo un ruolo nella formazione del personale sanitario e parasanitario, non può essere assimilato a un ente ospedaliero o a una struttura sanitaria integrata con il Servizio Sanitario Regionale. Questo pronunciamento ha avuto conseguenze dirette sul futuro della struttura, ostacolando qualsiasi tentativo di rilancio che andasse oltre il suo perimetro attuale.
L’effetto della sentenza ha riacceso il dibattito su quale debba essere il destino del CEFPAS: una mera scuola di formazione sanitaria o un vero e proprio polo universitario con un ruolo centrale nella didattica e nella ricerca medica. Questo è il bivio su cui si trova oggi la politica locale e regionale.
È chiaro che solo un progetto ambizioso, come quello di trasformare il CEFPAS in un campus universitario del Centro Sicilia, potrebbe dare una nuova vita alla struttura, in linea con i bisogni formativi e sanitari del territorio. La sentenza, pur rappresentando un ostacolo, può essere letta come un invito a ripensare l’intero modello e a rilanciare un’idea di sviluppo integrato e moderno, capace di unire formazione, sanità e ricerca.
Il tema del CEFPAS come possibile campus universitario rappresenta una delle tante occasioni perse per la Sicilia centrale. Il progetto originario da noi sostenuto, che mirava a trasformare il CEFPAS in un centro di eccellenza universitaria integrato con le strutture sanitarie locali, era ambizioso e prometteva di dare a Caltanissetta un ruolo strategico nell’istruzione superiore e nella ricerca. Tuttavia, la mancata visione politica e una serie di scelte discutibili hanno relegato quel sogno nel limbo delle opportunità mancate.
La “legge 30”, come indicato, ha confinato il CEFPAS a un ruolo limitato, soffocando sul nascere l’espansione di una vera offerta universitaria. Il risultato è che oggi corsi come medicina e scienze infermieristiche si trovano in spazi inadeguati, in netto contrasto con l’idea di un polo moderno e attrezzato.
Che fallimento!
Che delusione!
Quanta mancanza di visione!
Realizzare oggi il progetto dell’Università del Centro Sicilia sarebbe un atto di riscatto, non solo per Caltanissetta ma per tutta la Sicilia centrale. Integrare formazione, ricerca e assistenza sanitaria all’interno del CEFPAS e coinvolgere strutture come l’Ospedale Sant’Elia, l’Ospedale Raimondi di San Cataldo e il Parco Dubini rappresenterebbe una svolta per la città, creando un polo attrattivo capace di trattenere i giovani e attrarre studenti e ricercatori da altre regioni.
Per concretizzare questa visione, però, serve una forte volontà politica, un’azione concertata con le istituzioni locali e nazionali, e un chiaro piano di sviluppo che superi le logiche clientelari e miri al bene comune. Sarebbe la dimostrazione che, anche in territori spesso penalizzati, è possibile immaginare e costruire un futuro migliore. Il sogno del CEFPAS come Ateneo del Centro Sicilia non deve restare un’utopia.
Questo è quanto espresso dal Dr Salvatore Giunta, Direzione Nazionale Mezzogiorno Federato – Orgoglio Nisseno