Unità Siciliana LE API: Mezzogiorno Federato senza indugi: adesso o mai più!

Il Mezzogiorno è stato fino ad ora un concetto astratto, qualcosa che stava ad indicare la parte Sud dell’Italia, di solito collegato a termini come arretratezza, povertà, disoccupazione, mafie.

Mezzogiorno dovrà assumere un significato diverso.

Si sono create le condizioni per affiancare a Mezzogiorno ben altri aggettivi: federato, innovativo, infrastrutturato, prospero.

Le condizioni sono la conseguenza di una pandemia che, se da un lato ha seminato dolore e morte, dall’altra potrebbe rappresentare per il Mezzogiorno un’occasione unica e irripetibile di sviluppo e progresso.

L’Europa ha destinato all’Italia, duramente e particolarmente colpita, la somma di 209 miliardi di euro.

Una cifra enorme che, se ben spesa, può cambiare il volto della Nazione.

L’Europa ha suggerito l’indicazione che i fondi vengano impegnati anche per superare il divario tra Nord e Sud della penisola.

Il Governo Italiano non sembra aver recepito le indicazioni dell’Europa rispetto al Mezzogiorno, infatti ha destinato solo una minima parte dei fondi al Sud, circa il 34%, destinando quasi il 70% al Nord.

Tutto questo rappresenta l’ennesimo scippo al popolo meridionale, in barba persino alle indicazioni dell’Europa.

Non si capisce il perché di queste posizioni governative se non si considera che all’attuale governo, come peraltro a quelli precedenti, non interessa nulla del Sud e il fatto di non avere inserito il Ponte sullo Stretto fra le opere comprese nel Recovery Plan ne è la prova tangibile.

Ed è grave che 5 Stelle e PD, pur conoscendo l’importanza strategica del Ponte sia per le popolazioni del Mezzogiorno che per l’Europa tutta, abbiano ignorato volutamente quest’opera così determinante per l’economia dell’intero territorio del Sud.

Non possiamo più accettare oltraggi, non possiamo più essere considerati cittadini italiani di serie B in un’Italia che di fatto cammina a due velocità.

Abbiamo tutto il diritto di non “esportare” più i nostri figli, di vivere e lavorare nella nostra terra.

Possiamo ancora dare fiducia ai partiti tradizionali “romani” o dobbiamo piuttosto creare noi una Federazione del Mezzogiorno nel pieno rispetto della Costituzione della Repubblica e delle regole europee?

Non vogliamo una lega Sud razzista e secessionista, ma una federazione rispettosa delle prescrizioni costituzionali dei commi 3 e 4 dell’articolo 117.

Occorre avere una visione chiara e unitaria in ordine alle azioni di sviluppo del territorio, concentrandoci sugli obiettivi da raggiungere, mettendo da parte le tentazioni localistiche, clientelari e gli interventi di piccolo cabotaggio, attivando proposte che contrastino l’attuale politica governativa in danno al Meridione.

Tutto questo deve essere ben compreso e vissuto, non basterà approvare.

Il coinvolgimento dovrà essere totale senza mediazioni e senza compromessi.

O adesso o mai più!

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