Il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, interviene in merito la protesta avviata dal collega di Niscemi, Francesco La Rosa, per la vicenda dell’ospedale “Suor Cecilia Basarocco” dove, ormai da mesi, è solamente un medico a mandare avanti un’intera struttura ospedaliera in una cittadina che, a 80 chilometri da Caltanissetta, conta 37 mila abitanti.
La protesta del sindaco Francesco La Rosa consiste nell’avere trasferito tutto il suo ufficio e quella della Giunta comunale dentro l’ospedale di Niscemi, iniziando anche lo sciopero della fame.
In riferimento alla protesta estrema del sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa – dichiara il primo cittadino di Caltanissetta Giovanni Ruvolo – esprimo la mia solidarietà e vicinanza, consapevole di quanto sia importante che i cittadini possano fruire di servizi sanitari puntuali e di qualità.
Anche la Città di Caltanissetta – prosegue il sindaco Ruvolo – e tutto il vasto comprensorio servito dall’ospedale Sant’Elia vive le stesse preoccupazioni, come spesso denunciato da numerosi utenti che evidenziano difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari, nonostante la buona volontà di medici, infermieri e personale ausiliare professionalmente validi, ma purtroppo spesso sottodimensionati rispetto alla mole di lavoro che un ospedale di III livello registra quotidianamente. Mi aspetto – continua Ruvolo – che le problematiche dei diversi nosocomi non vengano affrontate con l’usuale trasferimento o assegnazione provvisoria di personale medico che complicano le già difficili condizioni di lavoro, provocando conseguenti ridimensionamenti delle attività ospedaliere. Rispetto alle difficoltà evidenziate dai Sindaci, mi aspetto che, si possa attuare una politica di programmazione che possa risolvere una volta per tutte le situazioni di difficoltà, che richiedono scelte chiare e nette e che prevedano l’assunzione di nuovo personale, evitando una “guerra tra poveri” che nessun Sindaco vuole più condurre.
I cittadini pagano tasse salatissime – conclude il Sindaco di Caltanissetta – e bisogna garantire servizi a tutela della salute che siano garantite nella qualità e nell’efficienza. Sono certo che la sensibilità e la lungimiranza dimostrata dai vertici dell’ASP possa consentire al livello regionale di operare in tal senso.