Venivano piazzati nei compro oro i preziosi trafugati durante i furti negli appartamenti. Un sospetto per il capo della squadra mobile Marzia Giustolisi confermato con l’operazione “banco oro” a seguito di controlli mirati nelle attività del capoluogo e della provincia. Due ispezioni infatti hanno dato esito positivo con il rinvenimento di alcuni gioielli rubati.
In un banco oro di un Comune limitrofo quattro le operazioni sospette di vendita di preziosi poste all’attenzione poiché effettuate da soggetti pregiudicati dediti ai furti in abitazione. Fotografati dagli investigatori gli oggetti in oro in giacenza nel punto vendita sono stati riconosciuti senza ombra di dubbio come propri dalle vittime che avevano ricevuto a casa la visita dei ladri e che avevano sporto regolare denuncia in Questura.
Grazie alla collaborazione dei commercianti, che avevano annotato – così come previsto dalla normativa – tutti gli elementi identificativi dei venditori nell’apposito registro, gli investigatori sono risaliti ai presunti ricettatori: un ventenne denunciato per ricettazione di preziosi per un valore di 1.501,00 euro e un 25 enne per ricettazione di oggetti preziosi per un valore di 2.870,00 euro, venduti al Banco Oro in tre diverse circostanze, ma anche per truffa poiché, a differenza del primo caso in cui l’oro era stato pagato con assegno circolare che il commerciante era riuscito a bloccare in tempo prima dell’incasso, nel secondo caso il commerciante aveva pagato in contanti – essendo la cifra inferiore a mille euro – venendo così truffato dal ricettatore che aveva dichiarato che quegli oggetti erano di sua proprietà, causandogli un ingiusto danno. I preziosi sono stati restituiti ai legittimi proprietari.
A Niscemi invece i poliziotti del locale Commissariato, guidato da Gabriele Presti, hanno incastrato la banda della fiat punto che nella mattinata di sabato aveva scippato la borsa ad un’anziana dopo che aveva riscosso la pensione: denunciati in stato di libertà tre niscemesi, due giovani rispettivamente di 21 e 26 anni e una donna di 34 anni proprietaria dell’auto utilizzata per mettere a segno il colpo.
L’anziana dopo essere stata all’ufficio postale dove aveva ritirato la pensione ammontante a 750 euro e averla riposto la somma nella borsa è stata aggredita da un malvivente di cui per non ha saputo fornire nessuna descrizione. Venuti a conoscenza che il balordo era fuggito a bordo di una fiat punto che l’attendeva gli investigatori focalizzavano l’attenzione su una donna trovata nelle periferia di Niscemi in compagnia di altre persone. Messa alle strette la donna confessava di aver prestato l’auto ai due giovani, anche quest’ultimi ammettevano la loro responsabilità nell’azione criminosa. Il 21 enne dichiarava infatti di essere stato lui l’esecutore dello scippo e che il colpo era stato progettato da tutti e tre. La polizia durante la perquisizione a casa dello scippatore ha rinvenuto e sequestrato lo scalda collo utilizzato per nascondere il viso, inoltre la telecamera del sistema di videosorveglianza ha registrato le fasi salienti dello scippo, compresa la targa dell’auto e i tre autori del fatto. Motivo per il quale tutti e tre sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica del Tribunale di Gela per la flagranza del reato di furto con strappo.
Sei le persone, due donne e 4 a uomini, denunciate a Gela dalla Polizia per il furto di energia elettrica, mentre un 63 enne in regime di detenzione domiciliare è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per il reato di evasione e un 34 enne per il danneggiamento di una slot machine.