Trasportavano illegalmente del ferro, denunciati 3 gelesi

Nella mattina di ieri i militari della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale Carabinieri di Gela hanno proceduto alla denuncia di T. E., gelese cl. 88, coniugato, disoccupato, pregiudicato, di A. S., gelese cl. 87, coniugato,  disoccupato, pregiudicato e T. C., gelese cl. 95, celibe disoccupato, pregiudicato poiché resosi responsabili del reato di cui all’art. 256 del d.lgs. 3 aprile 2006, nr 152, ossia del Testo Unico sull’Ambiente, il quale punisce l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

I 3 soggetti denunciati infatti erano intenti a caricare del materiale ferroso presso la via dell’Acropoli, in Gela, ivi lasciato dopo che erano stati tagliati dei pali della pubblica illuminazione, ormai pericolanti, da parte della società in house del comune di Gela nota come “GHELAS Multiservizi”. I militari, sospettando un furto in corso di materiale ferroso, si sono avvicinati ai 3 individui intenti a caricare sul loro mezzo cassonato il materiale ferroso e hanno chiesto loro la provenienza di tale materiale ed i documenti inerenti e necessari alla raccolta dei rifiuti. Questi, come risposta, asserivano che i pali della pubblica illuminazione che stavano sistemando sul loro furgone erano stati tagliati dalla ditta “GHELAS Multiservizi” e che sempre questa aveva detto loro di portare il residuato delle operazioni presso il terreno di un privato cittadino al quale servivano per l’illuminazione della sua proprietà.

Considerato quindi che non vi si ravvisava il reato di furto, venivano deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per la violazione prevista e punita dall’art. 256 del d.lgs. 3 aprile 2006, nr 152, per il quale è altresì previsto il sequestro penale, in quanto funzionale all’attività illecita commessa dai tre autori del reato, del furgone utilizzato, il quale veniva affidato alla ditta autorizzata “DI TAVI Giuseppe” con sede legale in Gela, e dello stesso materiale ferroso raccolto in vari punti della città. Lo stesso, dopo precisa misurazione, risultava essere, nel suo complesso, pari ad un peso superiore alle due tonnellate.

Il controllo del territorio, anche in questo caso, ha dimostrato la sua efficacia nel contrasto all’illegalità dato che si è riusciti a reprimere un’attività che rappresenta una forma di danneggiamento per quelle ditte che onestamente sostengono le spese per le autorizzazioni necessarie per lo smaltimento dei rifiuti.

 

 

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.