“Ancora una volta l’ordinanza del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, penalizza fortemente le attività commerciali e le aziende del settore bar, pasticcerie, pizzerie ristoranti. L’ordinanza del 15 Marzo con cui, su richiesta del sindaco di Caltanissetta, viene istituita la zona rossa, vieta alle attività commerciali, fatto salve le farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e prodotti alimentari e quelle ritenute essenziali, di lavorare, se non con il domicilio”. Così Michele Tornatore, direttore provinciale Caltanissetta per TNI Horeca Italia. “Nell’ordinanza – prosegue Tornatore – viene ignorata una profonda distinzione tra attività commerciali ed attività del settore di ristorazione, disciplinate da due leggi diverse e regolamentate dai Dpcm in modo diverso rispetto alle regole da rispettare. Infatti nei decreti del presidente del
consiglio le attività di ristorazione, bar e pasticceria vengono autorizzate a fare asporto e domicilio anche nelle zone rosse, senza limitazioni nei giorni festivi”.
“Come Tni Italia – Tutela Nazionale Imprese – sottolinea il coordinatore – ci siamo mossi sia a livello locale che regionale per far presente che vi era probabilmente un errore nella stesura dell’ordinanza rifacendoci a quanto previsto dai decreti del presidente del consiglio. Abbiamo fatto notare l’anomalia dell’ordinanza regionale in quanto l’articolo 46 del Dpcm distingue separatamente le due tipologie, ma abbiamo trovato un muro di gomma che ha respinto le nostre osservazioni, creando ancora di più danno ad attività già fortemente penalizzate. Notiamo con piacere che anche la settima commissione consiliare, con il presidente Matilde Falcone ed i consiglieri Michele D’Oro, Gianluca Bruzzaniti, Calogero Adornetto, Oscar Aiello, Salvatore Mazza, Oriana Mannella, Annalisa Petitto, Michele Giarratana, si è mobilitata a tutela delle attività del nostro settore sollecitando il presidente della Regione, il sindaco di Caltanissetta e la deputazione regionale e nazionale ad adottare tutte quelle azioni necessarie nelle sedi competenti, per far adottare provvedimenti che autorizzino l’asporto anche nei giorni festivi”. “Continueremo ad attivarci – annuncia Tornatore – per far sì che questa parte dell’ordinanza venga modificata in quanto, fermo restando la necessità di tutelare la salute di tutti, la riteniamo inutilmente penalizzante per un settore che nel corso dell’ultimo anno è stato chiuso per oltre 170 giorni