“Il nuovo atto aziendale dell’Asp di Caltanissetta
penalizza fortemente i cittadini di Gela e dell’hinterland”. Lo ha
denunciato il sindaco Domenico Messinese all’assessore regionale alla
Salute, Baldo Gucciardi. Per il primo cittadino di Gela non risulta
comprensibile che, vista l’individuazione di due Poli Oncologici
all’interno dell’Azienda Sanitaria, solo quello di Gela venga tenuto al
palo nonostante la città del Golfo sia territorialmente compresa fra le
aree dichiarate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ad alto
rischio ambientale e che la legislazione regionale riconosca questa
priorità al punto da poter derogare ad ordinari principi di
pianificazione sanitaria del territorio. “Argomentare diversamente sul
punto – ha scritto il primo cittadino di Gela al componente della Giunta
Crocetta – equivarrebbe a sostenere che, vista la discrezionalità
dell’azione amministrativa in termini di organizzazione, si consenta di
utilizzare come una ‘merce’ gli utenti residenti nelle aree ad alto
rischio per aumentare il bacino d’utenza di strutture localizzate in
siti ‘normali’ altrimenti destinate ad essere sottoutilizzate”.
Messinese ha chiesto di sapere a quali criteri ci si è ispirati per
regolare le dotazioni ed i servizi presenti nei due poli oncologici
dell’Asp di Caltanissetta. Infatti se a Gela sono presenti solo
Radioterapia ed Oncologia Medica, entrambe presenti anche a San Cataldo,
in quest’ultima sede (con minore incidenza di patologie neoplasiche
nell’utenza residente a livello comprensoriale) sono già attive alcune
strutture come la Medicina Nucleare con Pet Tac, Dermatologia,
Ematologia ed Anatomia Patologica non presenti a Gela. Un’altra
sollecitazione riguarda l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale. Il
sindaco di Gela ha chiesto l’immediata attivazione dell’Utin con la
dotazione di personale, il potenziamento di Ginecologia ed Ostetricia,
come previsto per le strutture di secondo livello, e la localizzazione
della Biologia Molecolare e di tutto quant’altro necessario per le cure
oncologiche degli utenti residenti in un’area ad alto rischio
ambientale.