Silp su dispersione scolastica a Caltanissetta e provincia

CALTANISSETTA – In provincia di Caltanissetta, il tasso di alunni che abbandona la scuola prima del tempo, è oltre il doppio della media nazionale (17%) e quattro volte maggiore rispetto a quello massimo, del 10%, indicato dall’UE. Inoltre non bisogna dimenticare che gli studenti che non arrivano al diploma sono oltre il dato ufficiale del 17%, perchè nelle stime mancano gli esiti dei percorsi di formazione professionale regionale. A dir poco sconfortanti sono anche gli ultimi dati sul conseguimento del diploma di scuola media superiore: nel centro-nord è pari al 59%, al Sud si ferma al 48,7. Conseguentemente quasi il 52 % degli alunni meridionali non consegue il diploma. Dalle nostre parti risulta doppio anche il numero dei giovani non impegnati nello studio, nel lavoro e nella formazione (NEET). È inevitabile che anche sul fronte delle competenze (secondo i dati OCSE-Pisa), gli studenti del meridione siano indietro rispetto alla media europea: del resto, come potrebbe andare diversamente in quelle aree come Gela, Riesi e Niscemi, dove il tasso di disoccupazione è alto, la produzione industriale è modesta, i servizi socio-culturali sono da sempre esigui e la devianza minorile raggiunge livelli di guardia? Conseguentemente appare paradossale il dato secondo cui a Gela la dispersione scolastica sia diminuita del 50%. La “buona scuola” del Governo Renzi potrà funzionare quando alla guida degli istituti scolastici ci saranno dirigenti illuminati che abbiano a cuore le sorti di tutti i figli degli ultimi i quali vengono lusingati solo per fare numero. Infatti si grida giustamente allo scandalo di fronte alle classi “pollaio” invece si tace rumorosamente di fronte alle classi “fantasma”.

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