In Sicilia il primo telescopio per “scovare” asteroidi pericolosi

Il progetto Fly-Eye dell’Esa rilanciato dopo che un asteroide di 10 metri di diametro si è avvicinato a soli 70 mila km dalla Terra (un quinto della distanza della Luna) senza che nessuno lo abbia rilevato con un margine di tempo rassicurante.

Un piccolo asteroide ha sfiorato la Terra, salutando il nostro pianeta dalla distanza di 70.000. In tutta sicurezza, quindi, ma pur sempre a poco meno di un quinto della distanza che separa la Terra dalla Luna.  Ha un diametro compreso fra cinque e dieci metri, si chiama 2017 BH30 ed è arrivato all’improvviso, a ricordare quanto sia importante organizzarsi per la sorveglianza di questi oggetti cosmici vicini alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Object). Per questo è all’esame dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) il progetto del telescopio Fly-Eye, proposto dall’Italia.

Il passaggio ravvicinato è avvenuto alle 05:51 italiane e solo poche ore prima dell’asteroide 2017 BH30 era stato scoperto dal programma di ricerca Catalina Sky Survey, dell’università dell’Arizona. «Il passaggio è avvenuto a una distanza di tutta sicurezza», ha detto l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope, che ha osservato l’asteroide dall’Italia.

“E’ importante notare l’apparente maggior frequenza con cui questi piccoli asteroidi visitano i paraggi della Terra, ma – ha rilevato – questo accade perché la nostra capacità di osservarli è aumentata in modo straordinario negli ultimi cinque anni».

La prima cosa è riuscire a vederli, senza essere colti di sorpresa come era avvenuto nel 2013 a Celyabinsk, quando un meteorite è esploso nell’atmosfera. «Se l’asteroide si trova tra l’osservatore che è a Terra e il Sole – ha detto ancora – non è possibile vederlo. E’ difficile vedere questi piccoli corpi celesti anche quando si trovano in una posizione tale da essere illuminati solo parte».

Il grande sforzo che si sta facendo attualmente è cercare di fare stime di allerta sul passaggio ravvicinato dei piccoli asteroidi», ha detto Ettore Perozzi, responsabile delle operazioni presso il Centro coordinamento sui Neo dell’Esa. Questi piccoli corpi celesti, dal nome minaccioso di ‘imminent impactor’ potrebbero essere il bersaglio ideale del telescopio Fly-Eye, progettato da centri di ricerca e industrie italiane e promosso dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha detto Alberto Tuozzi, direttore Telecomunicazioni e Navigazione dell’Asi.

Il progetto è attualmente all’esame dell’Esa nell’ambito del programma Space Situational Awarness (Ssa), dedicato alla sorveglianza degli asteroidi vicini alla Terra. Fly-Eye, ha osservato Tozzi, è un telescopio particolarmente indicato per trovare oggetti che si muovono e in grado di accumulare dati in modo efficiente, con un software che li analizza: è lo strumento più efficiente per scoprire gli asteroidi vicini alla Terra, così come per monitorare i detriti spaziali. C’è ottimismo sulla possibile approvazione in tempi brevi e, in questo caso, il primo sito del telescopio potrebbe nascere in Sicilia. fonte lasicilia.it – http://www.lasicilia.it/news/cultura/59184/in-sicilia-il-primo-telescopio-per-scovare-asteroidi-pericolosi.html

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