Siccità, Schifani: ”Non sarà un’estate con acqua razionata, entro giugno 3 nuovi dissalatori”

“Ho motivo di ritenere” che non sarà un’altra estate con l’acqua razionata, “ci siamo organizzati e sono fiducioso”

 

“Inoltre contiamo entro giugno di avere tre nuovi dissalatori mobili che garantiranno H24 ben 300 litri al secondo per diventare, entro qualche mese, 500. E questo aiuterà molto. Abbiamo realizzato opere di manutenzione sugli impianti per evitare dispersione di acqua. Le dighe sono di nuovo piene. Ma non ci distraiamo”.

 

Lo ha detto il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani in una intervista al Giornale di Sicilia. “Prevediamo su Palermo altri due dissalatori da realizzare col project financing- dice – Per fronteggiare, comunque, l’emergenza idrica nel Palermitano ed evitare dolorose turnazioni nella città, abbiamo messo in campo con Amap numerosi interventi per l’incremento delle risorse disponibili e la riduzione delle perdite e dei consumi, recuperando così tra i 650 e gli 850 litri al secondo di acqua, corrispondenti tra i 20 e i 27 milioni di metri cubi annui circa. In particolare, la realizzazione di nuovi pozzi a Trabia, la derivazione sul fiume Oreto e l’installazione di un potabilizzatore a Cefalù”.

 

Rispondendo alla domanda se ha “dovuto sopperire ai ritardi di alcuni assessori”, Schifani replica: “Avrei preferito girare la Sicilia per ascoltare gli operatori economici e la gente. Ma è vero che ho dovuto prendere in mano i dossier principali perché le interlocuzioni alla Regione tra e con i vari dirigenti sono davvero difficoltose. Anche sui termovalorizzatori avevo registrato una fase di stallo e sono intervenuto per accelerare la predisposizione dei bandi che abbiamo affidato a Invitalia. La realtà è che la macchina è lenta, si abbandona all’attendismo. E questo ha determinato il fatto che la Sicilia è rimasta indietro sulle infrastrutture, sulle dighe, sui termovalorizzatori. Ricordo che esportare i rifiuti all’estero ci costa 100 milioni all’anno e mi chiedo cosa succederebbe se i Paesi esteri ci chiudessero le porte: non avremmo dove smaltire i nostri rifiuti. Posso assicurare che i cittadini non avranno sovrapprezzo sulla Tari per la realizzazione dei termovalorizzatori”.