Servizio idrico in provincia di Caltanissetta, Cgil, Cisl e Uil ai Sindaci: “Autorità d’ambito da costituire entro il 12 aprile

CALTANISSETTA – Entro il 12 aprile i Sindaci dovranno aver costituito l’Autorità territoriale idrica (ATI), il nuovo soggetto che governa l’autorità d’ambito per il servizio idrico integrato, sostituendo il vecchio Ato in liquidazione.

Cgil, Cisl e Uil suonano la sveglia ai sindaci della provincia di Caltanissetta e al commissario dell’Ato Idrico in liquidazione, ricordando che “entro e non oltre quella data le nuove ATI dovranno essere pienamente funzionanti”. “Tutti i comuni – spiegano Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro – devono aderire alla riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato, previsto dalla recente Legge Regionale. Alcuni articoli della Legge impugnati dal Governo, saranno definiti da una sentenza della Corte Costituzionale, ma nel frattempo la Legge è vigente e se non verranno costituite le Assemblee Territoriali Idriche entro il 12 aprile, la Regione invierà i commissari”.

“Non è solo una questione di date e di scadenze – spiegano i Segretari – con la nuova gestione si possono creare le condizioni per migliorare il servizio in provincia di Caltanissetta”. “La possibilità di attivare maggiori controlli sugli investimenti del Settore, la richiesta di una commissione tecnica che valuti il servizio erogato in relazione alle tariffe, e altre novità inserite nella Legge regionale sull’acqua pubblica, dipendono dall’istituzione della nuova Autorità d’Ambito”.

“CGIL CISL e UIL propongono ai soggetti abilitati di  attivare e gestire invasi diversi da quelli che gestisce Siciliacque, che con interventi adeguati potranno evitare la dipendenza dal fornitore Siciliacque, determinando le condizioni per abbassare la tariffa”.

Per le Segreterie Provinciali di Cgil, Cisl e Uil, “la costituzione dei nuovi organi è urgente per colmare l’assenza di un soggetto pubblico nel servizio idrico integrato, visto che ad oggi l’Ato idrico è commissariato e in liquidazione. Cgil, Cisl e Uil chiedono in tal senso di conoscere le modalità con cui Caltaqua sia stata autorizzata a vendere l’acqua al consorzio privato “Piana Marina”, che la eroga con proprie condotte idriche alle utenze private della zona balneare di Butera. Un’area adiacente a Manfria, dove analoga sub-concessione è stata stoppata da Caltaqua. Alla società Caltaqua, in qualità di concessionario, sarebbe fatto divieto di sub concessioni salvo espressa autorizzazione da parte dell’Ato idrico, secondo quanto stabilito dal bando di gara Art. 6 comma 7”.

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