CALTANISSETTA – Attentato alla sicurezza dei trasporti è questa l’ipotesi di reato che ha indotto i carabinieri della tenenza di San Cataldo e al tempo stesso il personale dell’aliquota ambiente e sanità della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta ad eseguire un decreto di perquisizione finalizzato alla ricerca di documenti, progetti costruttivi, comunicazioni, provvedimenti manutentivi e ogni altro materiale utile a ricostruire l’esatto processo costruttivo e di manutenzione relativo al viadotto autostradale “Cinque archi” posizionato sull’autostrada A19, sia all’interno della direzione regionale dell’Anas sita a Palermo che nella sede di Enna presso l’ufficio grande viabilità. Eseguito inoltre un decreto di sequestro, verranno infatti messi i sigilli nella giornata di giovedì 28, lungo la carreggiata con direzione Palermo dell’autostrada A19 , tra il km 97+300 e il km 95+850, tratto interessato dal viadotto “Cinque archi” che insiste sui territori dei Comuni di Caltanissetta , Santa Caterina Villarmosa e Villarosa. Il procedimento in questione dunque risulta ascritto a carico di ignoti in relazione alla situazione di pericolo per la circolazione causata dallo stato di alcune pile del viadotto, insistenti sull’alveo del fiume Salso, le cui fondazioni sono gravemente compromesse a causa dell’azione erosiva delle acque. Già in passato il Genio Civile di Caltanissetta aveva più volte scritto all’Anas e agli assessorati regionali Territorio e Ambiente, Infrastrutture e Mobilità sollecitando interventi rapidi ma nonostante le diverse richieste pare che l’Anas abbia sottovalutato la pericolosità della situazione.