SAN CATALDO – Due ore e mezzo al giorno sprecate, a capo chino, a contemplare uno schermo da pochi pollici!!! Questo fanno gli italiani, dei veri e propri “navigatori record”, perché in base a dei recenti studi passano una media di 150 minuti al giorno ciascuno davanti al proprio smartphone, soprattutto i soggetti di età compresa tra i 18 e i 34 anni.
Da sempre l’Associazione Nuova Civiltà di San cataldo è impegnata in primissima linea nella prevenzione delle dipendenze che affliggono i giovani, ma è indubbio che le nuove generazioni abbiano subito un drastico cambiamento rispetto a quelle del recente passato. Senza sottovalutare i problemi connessi all’abuso di droghe e di alcool, negli ultimi anni i nostri operatori si sono ritrovati a fronteggiare una nuova problematica del tutto inaspettata, quella connessa alla dipendenza da smartphone. La diffusione “epidemica” e capillare di tali strumenti ha inoltre coinvolto tutta la popolazione, di ogni fascia d’età, cogliendo impreparati non solo i giovani, ma anche i loro genitori.
Venendo poi agli adolescenti i dati sono, se possibile, ancora più allarmanti: secondo un’indagine realizzata da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxakids, il 17% dei ragazzi dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social, 1 su 4 (25%) è sempre online, quasi 1 su 2 (45%) si connette più volte al giorno, 1 su 5 (21%) è afflitto da “vamping” ossia si sveglia durante la notte per controllare i messaggi arrivati sul proprio cellulare! Quasi 4 su 5 (78%) chattano continuamente su WhatsApp. Preoccupante è inoltre il fatto che un adolescente su due dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni, età minima consentita per poterlo fare, mentre il 71% riceve in dote uno smartphone a 11 anni: prima delle chiavi di casa che arrivano a 12!
La dipendenza da smartphone e social media rischia quindi di mutare drasticamente le modalità relazionali della specie umana e, senza alcun dubbio, l’operatore sociale (educatore, assistente sociale, psicologo), è costretto a fronteggiare quotidianamente un’utenza che sta radicalmente cambiando per via della rivoluzione paradigmatica causata dal terremoto informatico.
Per tali ragioni l’Associazione Nuova Civiltà ha pensato di organizzare una mattinata di studio e riflessione tra operatori del settore intitolata “Seppellitemi con il mio iPhone – L’intervento dell’operatore sociale nell’era della dipendenza da smartphone””.
Il convegno, ideato, organizzato e moderato da Giancarlo Tirendi, psicologo di Nuova Civiltà e delle comunità alloggio per minori “Alba” e “Germoglio”, è stato promosso da Alessandro Amico, presidente della cooperativa sociale Progetto Lavoro Nuova Civiltà.
L’incontro si terrà giovedì 15 marzo 2018 dalle 9:00 alle 13:00, presso l’Auditorium Fascianella di San Cataldo.
La partecipazione al convegno, gratuita, darà diritto a quattro crediti formativi per tutti gli assistenti sociali partecipanti, perché l’incontro è stato patrocinato dall’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Regione Siciliana.
Durante il convegno interverranno nell’ordine:
Dr. Vincenzo Spiaggia – Presidente Fondazione Casa del Fanciullo N.L. Fascianella
Don Giuseppe Anzalone – Presidente Associazione Nuova Civiltà
Dott. Carlo Campione – Assessore alla sanità, salute e servizi alla persona – Comune di Caltanissetta
Dr. Pietro A. Cavaleri – Psicologo/Psicoterapeuta/Docente Istituto di Gestalt HCC Italy
Dr.ssa Denise Franzone – Psicologa/Psicoterapeuta – Presidente Associazione Galatea Onlus
Dr.ssa Maria Concetta Bellia – Assistente sociale U.S.S.M. di Caltanissetta
Dr.ssa Maria La Paglia – Psicologa/Psicoterapeuta Comunità terapeutica “Vivere” – Coop. Sociale l’Alba.
Avvocato Marcello Mancuso – esperto in cyberbullismo
Moderatore:
Dr. Giancarlo Tirendi – Psicologo/Psicoterapeuta Associazione Nuova Civiltà