Il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, lancia una proposta per il riavvio delle scuole in sicurezza. “Servirebbero 2-3 settimane di Dad per mettersi in pari con le vaccinazioni, la garanzia delle mascherine Ffp2 a tutti e fino al primo febbraio una massiccia campagna di testing per verificare se il sistema riesce a praticare i tamponi”.
Sospensione per prevenire una situazione ingestibile
Oltre 1.500 presidi hanno aderito all’appello lanciato dall’associazione in cui si chiede “una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza per due settimane”. “E’ sicuramente preferibile a una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa”, viene spiegato.
Preoccupante escalation di assenze Nell’appello si ricorda che “da due anni lavoriamo incessantemente per garantire un servizio scolastico gravemente provato dalla pandemia” ma “a pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze”.
Impossibile aprire i piccoli plessiSi parla infatti di “numeri altissimi, mai visti prima” e quindi “non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi” e “ci troveremo nell’impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza”. “A differenza delle precedenti ondate, già prima della sospensione natalizia abbiamo assistito a un’elevata incidenza di contagi all’interno delle classi (alunni e docenti, anche se vaccinati)”, proseguono i dirigenti scolastici che sottolineano che “si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e a oggi già prevedibile. Non è possibile non tenerne conto”.
Tutela della salute di migliaia di personePer questo, “una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza è sicuramente preferibile a una situazione ingestibile. Lo vogliamo sostenere – concludono – con forza, decisione e con la consapevolezza di chi è responsabile in prima persona della tutela della salute e della sicurezza di migliaia di persone”.