Scalinata Silvio Pellico sfregiata con vernice verde e scritte

CALTANISSETTA – “Aym en Tunis, viva Mahdia”! che tradotto vuol dire “sono tunisino, viva la città di Mahdia”! È così che è stata deturpata la parete di un palazzo privato oggi disabitato che si trova accanto alla scalinata Silvio Pellico. Diverse le scritte, alcune delle quali in dialetto tunisino, una variante linguistica dell’arabo, che ignoti hanno realizzato con della vernice di colore verde sia lungo parte del prospetto dell’edificio che ai piedi della gradinata.

Frasi offensive impresse con tinta e pennello inneggianti la Tunisia ma anche insulti alla polizia locale; forse una provocazione rivolta agli agenti della mobile poiché quella scalinata nelle ore serali e notturne diventa spesso meta di incontri tra cittadini stranieri e non che con i loro schiamazzi disturbano la quiete pubblica degli abitanti della zona.

Quest’ultimi sono ormai esasperati di sentire strani rumori ma soprattutto di vedere giorno dopo giorno una delle scalinate più antiche della città sempre più vandalizzata e sporca. Tracce di urina, bottiglie e lattine di birra si trovano infatti nella parte laterale della gradinata a testimoniare ciò che spesso accade durante la notte. Ormai stanchi i residenti sollecitano la Polizia ad intensificare i controlli soprattutto perché sembrerebbe che per buona parte della notte i cittadini, stranieri per lo più, sono soliti ubbriacarsi e quindi bivaccare tra i gradini della scalinata fino alle prime ore del mattino.

Le scritte sui muri sono dunque uno dei tanti episodi di inciviltà che si verificano tra i gradini della scalinata Silvio Pellico così come sono diverse le segnalazioni da parte dei cittadini che auspicano ad un maggior rispetto delle regole del vivere civile che spesso sfugge a chi non si cura di difendere un bene di tutti trasformandolo in una pattumiera o in un bagno pubblico e adesso anche in una “bacheca” su cui offendere gratuitamente le forze dell’ordine omaggiando la propria nazionalità.

È trascorso il fine settimana e quelle scritte sono ancora lì sotto gli occhi dei cittadini nisseni e non, sotto gli occhi di chi vorrebbe che episodi del genere venissero cancellati mentre invece continuano ad occupare le pareti di un vecchio edificio oltre che di uno spazio comune che seppur di passaggio sembra essere diventato la seconda casa di numerosi cittadini, stranieri ospiti di un luogo sbagliato, la gradinata.

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