San Leone – Movida Vs Covid-19

Mentre i medici delle terapie intensive chiedono, l’ attenzione a tutti , “misure drastiche o sarà calamità sanitaria”, continuano a verificarsi situazioni di assembramento e affollamento. Anche dalle nostre parti, vedi San Leone, frazione balneare di Agrigento e, da sempre luogo di ritrovo dei giovani e non solo, non si è ritenuto di seguire gli appelli e gli inviti alla prudenza arrivati da più parti. Una sfida nella sfida, come se il coronavirus che già ha fatto qualcosa come 366 morti nel nostro paese e dove si registrano quasi 7 mila contagi non ci riguardasse. Del resto, la generazione 2.0 abituata a lanciare sfide con giochi mortali, ora, forse ha deciso di sfidare anche il virus.

E’ stata una domenica affollata a San Leone, tra abbracci, baci, strette di mano, nessuna distanza di sicurezza, nonostante le indicazioni diffuse da istituzioni e personale sanitario. Tra coloro i quali del luogo che hanno deciso di lanciare la sfida, e chi, nella giornata di ieri , è arrivato dalle zone cosiddette a rischio e contagiate, magari, nella peggiore delle ipotesi senza essersi auto denunciato come le disposizioni prevedono e si è concesso una giornata all’insegna della spensieratezza invece di mettersi in quarantena come il buon senso vorrebbe e richiederebbe, il passo è davvero breve, perchè anche nella nostra zona possa diffondersi il contagio del coronavirus.

Evitare i luoghi affollati” e “mantenere almeno un metro di distanza”. Sono le raccomandazioni che da giorni le autorità, i virologi, i medici e gli esperti, tutti concordi, continuano a fare per cercare di limitare il contagio da coronavirus, che ha già raggiunto oltre 4mila persone in Italia. Eppure c’è chi si ostina ad ignorare questa indicazione, continuando imperterrito ad affollare negozi e centri commerciali, partecipare a feste e organizzare cene o aperitivi, talvolta vantandosene anche sui social, nella convinzione che i media facciano “allarmismi eccessivi” e che “la vita deve andare avanti, non si può fermare l’economia”.

Polizia, carabinieri e vigili urbani stanno effettuando controlli mirati.

“Il messaggio deve essere chiaro: tutti dobbiamo stare a casa, non solo i lombardi, per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus. Dobbiamo uscire solo per le attività necessarie e indispensabili.

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