San Cataldo, consiglio Comunale senza bandiera siciliana

SAN CATALDO – Il presidente del Gazebo della Solidarietà Giovanni Cirasa ha chiesto udienza al consiglio comunale. Si è fatto notare la mancata esposizione della bandiera al presidente. Forse per qualcuno non è una priorità, ma il rispetto verso “triscele” passa sopra qualunque altra questione o Istituzione, essendo la prima Istituzione a cui si deve l’assoluto e il massimo rispetto”. Il presidente del consiglio nonostante sia stata donata la bandiera siciliana ha rifiutato l’esposizione, dicendo e minacciando di essere allontanato dall’aula qualora avessi continuato. Nonostante sia stata richiamata la legge nazionale e regionale tutto il consiglio comunale ha ritenuto lecita la non opposizione della Bandiera. Il presidente ha minacciato di chiamare la forza pubblica, accendendo ulteriormente gli animi, motivo per il quale è stata sospesa la seduta”.  Una volta ripresa la seduta, è stato tassativamente impedito di regolare la loro posizione e ci è stato comunicato che la registrazione non è avvenuta. Speriamo che nei verbali non abbiano omesso anche questo. Questo è quello che è avvenuto. Voglio auspicare che la trascrizione del verbale del Consiglio Comunale riporti tutto, e a tale riguardo non nego la mia preoccupazione, dal momento che nello streaming, nonostante i potenti mezzi tecnologici che il Comune mette a disposizione, manca tutta la prima parte, sia video che audio. Sicuramente la mia sarà una preoccupazione infondata che spero rimanga tale”. “Infine, mi dispiace che il presidente ne faccia una questione di niente, disonorando l’identità siciliana.

vogliamo ricordare a questa amministrazione che la legge non ammette ignoranza ed è uguale per tutti. Durante l’intervento del sindaco come al solito si sono sentite le peggiori nefandezze,  addirittura affermando che il Gazebo della Solidarietà non è un Ente. Dimostrando che non ha letto la legge degli ENTI del terzo settore del 2017 diffamando l’intero settore associativo.

Dopo 30 accessi agli atti il sindaco reputa normale non rispondere adducendo che non è obbligatorio. Questa è l’amministrazione che gridava legalità e trasparenza? I cittadini non devono sapere se gli amministratori sono in regola con il pagamento della Tari.