E’ di questi giorni l’accorata provocazione del Presidente nazionale della LILT professor Francesco Schittulli, il quale sostiene che l’emergenza coronavirus è scesa come una scure anche sui malati di tumore.
Visite rinviate, controlli di prevenzione e follow-up cancellati, terapie trascurate: tutto questo non potrà che trasformarsi in nuove tardive diagnosi e nuovi morti.
Il risultato di questo è che oggi muoiono 500 italiani al giorno e che il cancro viene quotidianamente diagnosticato a 1000 italiani e circa 4 milioni di Italiani hanno vissuto l’esperienza del cancro.
Sono numeri da capogiro che dimostrano quello che noi abbiamo ribadito più volte e cioè la dannosità degli ospedali misti che hanno in pratica portato alla paralisi le attività della sanità di elezione con grave disaggio soprattutto per i malati oncologici, dei cronici ed immunodepressi.
L’ospedale Sant’Elia ha chiuso gli ambulatori, ridotto alle sole emergenze le sedute chirurgiche e i ricoveri , con grave danno per la cittadinanza tutta e in specie per i pazienti oncologici.
“Occorrono più operatori sanitari – puntualizza il prof Schittulli – più mezzi diagnostici, servono ambulatori, e tutto ciò al più presto”
Le Associazioni dei malati di Alzheimer e dei malati di leucemia lamentano anche loro la sospensione dei servizi al Sant’Elia: attività ambulatoriali che stentano ad essere ripristinate, liste di attesa fino al 2001, specialisti impossibilitati a visitare i pazienti perché privi di idonei locali, pazienti dirottati presso altre sedi .
Ci uniamo pertanto a quanto sostenuto dal Presidente Schittulli chiedendo più operatori sanitari, più mezzi diagnostici, più ambulatori e facciamo anche noi un appello affinché gli italiani conoscano bene i numeri e i rischi del fenomeno cancro affinchè applichino i principi della “prevenzione” che la LILT da sempre diffonde come primo scudo contro questa terribile malattia.
Il cancro è una brutta bestia ma si può prevenire e curare con una buona sanità ben organizzata.