CALTANISSETTA – Oltre cento studenti dei licei scientifici, indirizzo sportivo, “Alessandro Volta” di Caltanissetta e “Pietro Farinato” di Enna, sono stati protagonisti del Rugby Day che ha concluso il progetto delle Nissa Rugby indirizzato alla promozione della palla ovale nelle scuole. Giovedì 15 marzo, al “M. Tomaselli” di Caltanissetta, gli studenti hanno dato vita alle finali che hanno celebrato la conclusione di questa iniziativa didattico-sportiva.
Il tecnico Fabrizio Blandi sottolinea: “La nostra idea era di fare, innanzitutto, vedere di come il rugby non sia uno sport violento, di contatto. Oggi i ragazzi giocano senza contatto, rugby toccato, in maniera quasi spontanea; il rugby è uno sport che si può praticare nel quotidiano. E’ bello che abbiamo un torneo maschile ed uno femminile, è bello che abbiamo uno scambio tra due licei sportivi del nostro territorio; speriamo di potere ripetere questo progetto con le scuole elementari e medie. Importante fare conoscere il nostro sport, consegnare il nostro bigliettino da visita ed aver iniziato un rapporto con le scuole. Grazie alla Nissa Rugby, a tutto lo staff (oggi hanno partecipato anche le ragazze), grazie alla famiglia Lo Celso che ci da questa opportunità e speriamo di rivederci il prossimo anno non con cento ma…duecento o trecento ragazzi”.
Per rendere merito al lavoro della società nissena, allo stadio anche l’assessore allo sport Carlo Campione: “Siamo contenti di sostenere uno sport emergente che insegna valori, di aprire al rugby anche a livello scolastico; i ragazzi inoltre imparano a stare con gli altri, a relazionarsi. La Nissa Rugby e l’attività di promozione porta a valori, tutti dovremmo capirlo, tutti dovremmo frequentare di più la palla ovale”.
Del progetto abbiamo infine parlato con due insegnanti, Manuel Monasteri del “Farinato e Michela Di Gangi del “Volta” di Caltanissetta che racconta: “Quest’anno abbiamo voluto realizzare questo progetto, considerando che è uno sport di principi e valori che allarga nel terzo tempo. Ragazzi entusiasti nel partecipare e hanno percepito le competenze di base di questo sport”. Monasteri aggiunge: “Noi abbiamo scelto per il primo anno questa convenzione mediante una società di Enna che ci ha suggerito Blandi con il quale abbiamo intrapreso questo cammino. Inizialmente è stati farraginoso far capire ai ragazzi il rugby, ma poi il risultato è stato entusiasmante, perché hanno colto il vero significato della disciplina, della palla ovale da poter poi ribaltare anche nella scuola”.