Ruba merce dagli scaffali di un supermercato

ENNA – Nella mattinata di ieri gli uomini della Squadra Mobile di Enna – diretti dal Vice Questore Aggiunto dott. Gabriele Presti – hanno arrestato – a seguito richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, e disposta dal G.I.P. preso il Tribunale di Enna, dott.ssa Luisa Bruno –  una donna, A. C., classe 1973, di origini catanesi, resasi responsabile di una rapina all’interno di un negozio di prodotti per l’igiene, sito nel centro storico di Enna, nei pressi del Castello di Lombardia, nonché di lesione aggravate nei confronti del commerciante titolare del negozio, fatti avvenuti lo scorso Marzo. Il reato era stato perpetrato in concorso con altri soggetti, fra cui alcuni figli della donna ed altri minorenni – già arrestati dai poliziotti ed affidati a Comunità per minori, a seguito di analoghe misure cautelari disposte dal Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta.

In particolare, le positive risultanze investigative in ordine alla citata rapina ai danni del supermercato ennese venivano rassegnate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, ed il p.m. titolare delle indagini, dott. Giovanni Romano, richiedeva al G.I.P. l’applicazione alla donna della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel centro etneo, con obbligo di permanenza domiciliare nelle ore diurne. Tuttavia la donna, incurante delle conseguenze, violava ripetutamente la misura, sottraendosi ai controlli della polizia. L’Autorità Giudiziaria, pertanto, decideva di aggravare la misura cautelare, disponendo gli arresti domiciliari. Tuttavia la donna, riluttante ad ogni obbligo di legge, non ottemperava nemmeno a detta misura, evadendo persino dagli arresti domiciliari.

Pertanto, la Procura della Repubblica di Enna richiedeva nei confronti della donna la misura della custodia cautelare in carcere, ed il Giudice, accogliendo l’istanza, emetteva il provvedimento ieri eseguito dagli uomini della Squadra Mobile, che rintracciavano la donna nel capoluogo etneo, arrestandola ed accompagnandola presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza in Catania, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che dirige le indagini.

 

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