Rotary Club, un convegno sulla Geologia

CALTANISSETTA – Il Rotary Club di Caltanissetta, presieduto da Marilia Turco Alletto , ha organizzato un convegno sul tema “Geologia del sottosuolo di Caltanissetta e prevenzione dei rischi geologici” che si terrà giovedì (26 novembre) alle ore 18,30 presso l’aula magna del Consorzio Universitario.
Collaborano all’iniziativa il Consorzio universitario presieduto da Emilio Giammusso, l’ordine provinciale degli ingegneri presieduto da Fabio Corvo, l’ordine provinciale degli architetti presieduto da Stefano Alletto, l’ordine regionale dei geologi presieduto da Giuseppe Collura, il collegio provinciale dei geometri.
I lavori saranno aperti del presidente del Rotary e dai saluti dei presidenti degli altri enti che collaborano all’organizzazione.
Enrico Curcuruto, geologo e rotariano, introdurrà e modererà i lavori. Relazioneranno il prof. geol. Vincenzo Liguori e il prof. Ing. Liborio Cavaleri, esponenti di spicco della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo, da anni impegnati nel campo della Protezione Civile e nello studio delle cause del dissesto idrogeologico in Sicilia.
“In un periodo di intensa crisi economica – afferma la presidente Avv. Marilia Turco Alletto – è necessaria una nuova cultura della prevenzione che metta al primo posto la conoscenza del territorio, il suo costante monitoraggio e l’adozione di una manutenzione sostenibile. Abbiamo voluto raccogliere i suggerimenti e le idee dei tecnici per individuare linee di azione adeguate a contrastare un fenomeno che frena lo sviluppo del nostro territorio”.
“Qualche numero – continua Enrico Curcuruto – rende meglio l’idea della scottante attualità del problema: sono 296 i dissesti censiti dal Piano per l’assetto idrogeologico redatto dell’Assessorato regionale territorio e ambiente della Regione Sicilia, le frane attive nel territorio del Comune di Caltanissetta sono 277 (pari al 93% circa). In un contesto in cui sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici in atto (piogge intense concentrate in periodi di tempo sempre più brevi) la gestione razionale del territorio assume un importanza strategica”.
“Dopo un’attenta ricerca – afferma il prof. Liguori – si è potuta ricostruire la serie stratigrafica locale della “Fossa di Caltanissetta”. Le unità litostratigrafiche presenti vengono ascritte alla Serie gessoso solfifera, una successione di sedimenti prevalentemente evaporitici depositatasi in corrispondenza di una crisi di salinità dell’area mediterranea. Tale stratigrafia condiziona la trasmissione delle onde sismiche modificandone la velocità di propagazione ed il contenuto in frequenza. L’accurata conoscenza della geologia consente dunque di determinare con maggiore affidabilità le azioni sismiche e gli effetti sulle costruzioni. L’affioramento talora dei gessi, dei trubi, delle argille o delle sabbie determina localmente variazioni dell’effetto sulle costruzioni risultando l’azione sismica più o meno gravosa. L’azione di filtro esercitato dai terreni sulle onde sismiche rende comunque in generale più onerosa la progettazione su suoli/sottosuoli più deformabili rispetto a quelli rigidi”.
I relatori tratteranno anche del problema delle Maccalube di Terrapelata e delle manifestazioni del 2002 e del 2008.

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