GELA – A destare preoccupazione non sono i 101 nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore ma i dati relativi alle ospedalizzazioni. L’ospedale Vittorio Emanuele è tornato ad essere in forte emergenza. Non ci sono più posti nel reparto Covid ed i 21 posti sono tutti occupati da pazienti non solo gelesi ma anche del comprensorio e fuori provincia. Al collasso anche terapia intensiva e da indiscrezioni risulta anche che alcuni pazienti positivi al tampone vengano rimandati a casa con cure domiciliari proprio perché non ci sono più posti disponibili. I 7 posti sono occupati da un solo paziente gelese e gli altri dal resto della provincia e fuori provincia.
Abbiamo anche cercato una replica del management di Asp che però non ha risposto. Tutto questo avviene con malattie infettive ancora chiuso e reparti che sono in forte emergenza. Solo ieri tre pazienti sono stati ricoverati in degenza ordinaria, mentre due sono stati dimessi. I guariti, in città, sono cinquantuno. In totale, sono 856 i contagiati nella sola Gela, quasi 2000 in tutta la provincia.
Dura la presa di posizione del comitato Sos ospedale Vittorio Emanuele. “La direzione – scrivono Luciana Carfì e Filippo Franzone – si rivela incapace di programmare risposte puntuali ai numerosi cittadini bisognosi di sostegno e cure (anche in tempi pre-pandemia), sempre più inadeguata a rispondere alle esigenze che la pandemia genera nel territorio”.
La pandemia ha solo reso più lampante una situazione di disagio già manifesta.
Nel 2020, quando si rese necessario istituire un reparto COVID all’interno del nosocomio, si scelse di sacrificare il reparto di Psichiatria con la promessa che sarebbe stato riaperto. Il reparto non è più stato ripristinato, neanche in altri locali, nonostante la narrazione sul territorio lo indichi come necessario.
Il Comitato denuncia la presenza di alcuni pazienti parcheggiati al pronto soccorso infettivologo da giorni, in attesa di essere collocati altrove, mentre il reparto di Medicina si riempie e i posti in terapia intensiva si riducono drasticamente.
Franzone e Carfì invocano le dimissioni della governance di Asp a dispetto di una gestione caotica e carente. Fabrizio Parisi (quotidianodigela.it)