E’ Caltanissetta la provincia siciliana che ha registrato la minore affluenza alle urne per il referendum sulle trivelle entro le 12 miglia dalla costa per tutta la durata del giacimento con una percentuale del 22,5%, ovvero hanno votato entro l’orario di chiusura dei seggi solo 48.709 elettori sui 216.463 aventi diritto; fanalino di coda anche per Enna con il 25%.
La provincia che ha invece registrato il più alto numero di votanti è stata Trapani con il 33%. Boom a Sciacca che ha superato il 53%, unica città a raggiungere nell’isola il quorum. Votanti ben sopra la media siciliana anche nell’isola di Favignana dove alle urne si sono recati ben il 35% degli aventi diritto al voto.
Un numero di votanti inferiore alla media nazionale comunque quello che si è registrato in Sicilia dove sembra aver vinto l’astensione, infatti solo il 28 % dei siciliani aventi diritto hanno votato tra cui il presidente della repubblica Sergio Mattarella.
Ma tornando ai dati della provincia nissena in città hanno votato il 29% dei cittadini ossia su 50.154 elettori si sono recati alle urne 14.544 nisseni. Stessa percentuale quella registrata a Delia dove su 3183 aventi diritto hanno votato 923 elettori. La città in provincia che ha fatto registrare la più alta affluenza è stata Sutera con il 37,99% seguita da Bompensiere con il 32,80%, San Cataldo con il 31.05%, Serradifalco 29,51%., Mussomeli 27,64% e Santa Caterina 23,87%.
Gela, che con i sui 60 mila aventi diritto al voto la città più grande nella provincia è, ha fatto crollare i dati sull’affluenza con i suoi 9.112 voti raggiungendo appena il 15,18%. Bassa anche l’affluenza a Niscemi che ha raggiunto il 15,32% con 3288 voti su 21.453 elettori.
In provincia di Caltanissetta dei 48.709 votanti che si sono recati alle urne l’89.61% ovvero43.093 elettori hanno espresso il si al quesito referendario mentre il 10,39% ovvero 4.997 elettori hanno detto no; 275 le schede bianche e 354 le schede nulle invece secondo i dati diramanti dalla prefettura. In città il 91,13 % dei nisseni ha votato si (ossia 13.132 dei 14.554 che si sono recati alle urne) mentre l’8.87 % no
