Non bastano i disservizi quotidiani per le ferrovie siciliane, con pendolari costretti a passare dal treno al bus e viceversa, o ad aspettare ore per una coincidenza.
O magari non riuscire a salire sul treno, perchè troppo pieno.
Le chiusure di intere linee per mesi, o anche per anni, continuano a prolungarsi.
Dopo la Marsala-Trapani, la cui apertura è slittata a giugno 2025, con un ritardo di 9 mesi, tocca alla Palermo-Catania.
La nuova tratta Bicocca-Catenanuova a doppio binario, chiusa da marzo 2023, doveva riaprire a febbraio 2025.
Tuttavia, dopo l’annuncio del completamento dei primi 11,5 km (giugno ’24) e l’ultimazione della posa dei binari e dei pali per sostenere la catenaria su tutta la tratta, avvenuto lo scorso mese di ottobre, la ferrovia è ancora lontana dall’essere percorribile dai treni, che attualmente fanno capolinea a Dittaino, provenendo da Palermo, per trasbordare i passeggeri sui bus verso Catania.
Stessa cosa in senso opposto. Un calvario che ormai dura da quasi due anni, ma destinato a prolungarsi.
I problemi tecnici non sono insormontabili: si tratta di poche opere di finitura, senza le quali, però, difficilmente si potrà ottenere il visto di ANSFISA (Ente preposto alla sicurezza ferroviaria) per riaprire la linea.
Su quest’ultima, peraltro, non si vede traccia di impianti finalizzati all’esercizio quali, banalmente, quelli di alimentazione e segnalamento.
E non sono cose che si realizzano e si mettono in funzione in due o tre mesi.
Sono molte voci che si diffondono da tempo fra gli addetti ai lavori: niente riapertura a febbraio 2025, ma neanche a marzo.
Lo slittamento sarà di alcuni mesi, ed andrà di lusso se si riuscirà a riaprire la linea per l’estate del prossimo anno.