Cosa è cambiato: il certificato si deve produrre ogni 5 anni (prima era ogni 6), la diffida è immediata e chi non ottempera entro 60 giorni si vedrà ritirate le armi.
Dal 14 settembre 2019 chi detiene armi deve presentare ogni cinque anni il certificato medico di idoneità psicofisica alla detenzione; in pratica lo stesso certificato richiesto per il rilascio del nulla osta all’acquisto, previsto dall’art. 35 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Lo stabilisce il decreto legislativo n. 104 del 10 agosto 2018 che ha apportato alcune modifiche alle norme in materia di armi. La certificazione dovrà attestare che il richiedente non sia affetto da malattie mentali oppure patologie che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere ovvero non risulti assumere, anche occasionalmente, sostanze stupefacenti e psicotrope oppure abusare di alcol. Il certificato medico in questione è rilasciato dagli uffici medico-legale delle A.S.P. (a Caltanissetta ubicati in via Malta) o da un medico militare, della Polizia di Stato o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Il richiedente, sottoponendosi agli accertamenti, è tenuto a presentare un certificato anamnestico, rilasciato dal medico di famiglia, di data non anteriore a tre mesi. Sono esentati dall’obbligo di presentazione i detentori che siano anche titolari di licenza di porto d’armi (caccia, sportivo, porto difesa personale) in corso di validità; in caso di licenza non più rinnovata, i cinque anni decorrono dalla scadenza dell’ultimo rinnovo. Le persone che non provvedono a consegnare il certificato agli uffici di Polizia (Questura per i residenti a Caltanissetta, Commissariati di P.S. di Gela e Niscemi per i residenti in quei Centri) o alla Stazione dei Carabinieri che avevano ricevuto le denunce di detenzione, riceveranno una “diffida” per la presentazione del certificato stesso. Se nei successivi 60 giorni la certificazione non sarà presentata, le armi verranno ritirate cautelarmente dalle Forze di Polizia e saranno segnalati al Prefetto per la successiva emissione del divieto detenzione armi. Nel caso che il detentore non voglia più la disponibilità dell’arma e non trovi una persona munita di idoneo titolo di polizia a cui cederla, anche a titolo gratuito, potrà richiedere agli stessi Uffici di Polizia o Carabinieri il ritiro per la successiva rottamazione.