Da mesi anzi da anni evidenzio e denuncio una sanità regionale che non va.
Sono le parole del deputato della Lega e vice presidente della commissione sanità on. Carmelo Pullara. Piuttosto che soffermarmi sul facilmente criticabile discorso di ieri di Musumeci preferisco guardare alla realtà.
Prima ero una voce isolata – spiega il deputato – oggi qualcuno inizia a svegliarsi.
In sanità ricordo tagli di nastri, passerelle pompose e discorsi dalla cattedra ma anche rassicurazioni in aula all’Assemblea Regionale Siciliana ed in Commissione sanità quasi a dire che fosse solo demagogia.
Oggi l’evidenza dei problemi è sotto gli occhi di tutti le immagini dei media spiegano perfettamente la situazione che sta vivendo la sanità siciliana con le sue inefficienze e inadeguatezze.
Sono passati 2 anni da marzo 2020 e da allora sono stati versati fiumi di parole insieme a tanto sperpero di denaro.
Il governo Musumeci e l’Assessore Razza in sanità hanno fallito!!!
Hanno fallito nell’ordinario, e su tutti i fronti ormai, le liste di attesa sono lunghissime con tempi siderali.
Hanno fallito – prosegue Pullara – sullo straordinario perchè la gestione del covid fa acqua da tutte le parti, le file interminabili di ambulanze davanti ai pronto soccorso un emblema
Hanno fallito sulle riforme e sul rilancio come nel caso della riforma del 118, sull’ Adi (Assistenza Domiciliare Integrata) ancora al palo, sulla telemedicina e sulla innovazione tecnologica.
Tutto ciò che è stato fatto per la gestione della pandemia è solo frutto delle iniziative del governo centrale imposte alle regioni, come le procedure emergenziali, il piano dei vaccini e la stabilizzazione dei precari.
La sanità è andata avanti grazie al senso del dovere ed abnegazione degli operatori tutti cui va il plauso mio e non solo.
Dimostri ora, Musumeci, -conclude Pullara – piuttosto che evocare con aggettivi guerre come in Etiopia o in Libia, ovvero ricordare come ai tempi di Crocetta/Lumia chi era con loro era nella legalità tutti gli altri nella illegalità e piuttosto che additare, come accattoni, i parlamentari che lo hanno sostenuto, non lo erano forse quando chiedeva il voto per Musumeci Presidente, dimostri con i fatti di essere di un’altra levatura e di potere sedersi in cattedra dispensando giudizi e patenti nomini un assessore alla sanità per competenza e non per appartenenza. E’ chiaro che se ciò non dovesse accadere siamo di fronte al cosiddetto “si predica bene e si razzola male”. Io al suo posto una riflessione la farei e non solo anche un bagno di umiltà rivolto all’ascolto e non all’aggressione.