CALTANISSETTA – “Il prolungamento della zona rossa richiesto dal Sindaco è la prova provata che tale provvedimento non ha funzionato, altrimenti i contagi sarebbero diminuiti e il prolungamento non ci sarebbe stato” – lo dichiara il Capogruppo della Lega a Palazzo del Carmine, Oscar Aiello, che aggiunge:
“I contagi non sono diminuiti nonostante le palestre, le scuole e le attività commerciali siano chiuse da tempo, è dunque chiaro che non è bloccando lo sport, l’economia e la cultura che si contrasta l’aumento dei contagi.
Evidentemente qualcosa non sta funzionando, tra l’altro basta guardarsi in giro! Così si gestisce una zona rossa? Dove sono i controlli? La gente esce tranquillamente e porto la mia esperienza personale: sono andato più volte fuori città per motivi di lavoro e mai nessuno mi ha fermato. Nessuno dovrebbe poter uscire ed entrare da una zona rossa (se non per validi motivi), dovrebbero esserci i check-point come accedeva durante il primo lockdown, quando si utilizzavano pure elicotteri e droni. Adesso non basta il consueto “cazziatone” del Sindaco in diretta Facebook e non si può demandare tutto solo al buon senso personale. Se i contagi continuano ad aumentare vuol dire che siamo irresponsabili…e gli irresponsabili vanno puniti a tutela di chi invece rispetta rigorosamente le regole. Quindi piuttosto che limitarsi a chiedere il prolungamento della zona rossa, che così com’è è solo un provvedimento formale – suggerisce il consigliere Aiello – il Sindaco (sul quale non è giusto far ricadere tutte le responsabilità) dovrebbe chiedere l’invio dell’Esercito affinchè in Città si effettuino reali controlli finalizzati al rigoroso rispetto delle prescrizioni anticovid. Non solo prevenzione, ma anche repressione: solo così si potranno fermare i contagi.
La presenza dell’Esercito per le strade fungerebbe anche da deterrente – conclude Oscar Aiello – e darebbe manforte alla Polizia Municipale, a tal proposito va fatto un plauso ed un ringraziamento ai componenti dell’Ufficio Circoscrizioni che, impegnati giornalmente nelle notifiche e nei controlli di chi è posto in quarantena, sono quotidianamente esposti al rischio contagio”.