CALTANISSETTA – Da 16 mesi, il progetto Bootstrap si occupa di educare all’imprenditorialità 50 adolescenti, a Caltanissetta, capoluogo del centro Sicilia, stimolandone la consapevolezza di sé, il senso di responsabilità, la fiducia nell’altro e volontà di avere successo.
Il file-rouge del progetto, cofinanziato dal Dipartimento delle Gioventù e del S.C.N., è “fare impresa in gruppo” e rispecchia la convinzione che se si è inseriti in un sistema di relazioni, il valore che si genera è di gran lunga maggiore rispetto ai risultati di un’azione individuale.
Nel corso di poco più di un anno , il team Bootstrap, composto da Vanessa Terrana, Giuliana Narbone, Claudia Lanteri e Davide Porrovecchio, ha scoperto un passo alla volta di fare parte di un ecosistema innovativo nell’ambito della formazione imprenditoriale, molto più ampio di quanto non potesse sembrare a un primo sguardo.
Incubatori universitari, acceleratori d’impresa, pitch competition, iniziative mediali di grande impatto: un universo di realtà rivoluzionarie sta contribuendo a ridelineare il volto delle competenze professionali di questa regione, che non sempre trovano posto nelle statistiche ufficiali.Non sempre infatti questi soggetti rispondono ad indicatori canonici, essendo spesso largamente sostenuti dal lavoro volontario, dall’impegno nell’associazionismo, da risorse umane provenienti da settori e da contesti trasversali.
Nonostante le difficoltà e la burocrazia, la consapevolezza di far parte di un network dinamico e partecipativo ha dato al team Bootstrap la spinta necessaria per fare un piccolo passo più in là.
È così che un’attività che avrebbe dovuto essere diretta ai 50 ragazzi del progetto, si è trasformata nel “Wake Up! Business game”, una grande festa dello spirito d’iniziativa ed esempio concreto di condivisione di risorse e relazioni col territorio.
La manifestazione, che si svolgerà a Caltanissetta sabato 30 Aprile, dalle 9.30 alle 17.30, tra le vie del centro storico, è aperta a tutti gli studenti delle scuole superiori della città e raccoglierà il contributo di numerose realtà universitarie e del Terzo settore provenienti da ben cinque province siciliane.
Da Palermo sono stati coinvolti i rappresentanti del Comitato Addiopizzo, Silvia Buzzone e Dario Riccobono, per divulgare l’impegno quotidiano di semplici cittadini a sostegno di chi si ribella al pizzo; da Messina Fabio Bruno con Radio StartMe Up e le sue interviste sui temi dell’innovazione sociale; da Catania alcuni dei membri delle associazioni YouthHub, Vulcanìc e Contamination Lab che comporranno la commissione del contest “Wake Up! pitch” e il Centro Orientamento e Formazione, con il focus sui servizi di placement dell’Università; da Enna, l’ITS – Efficienza Energetica come esempio della formazione terziaria non universitaria.
Caltanissetta sarà presente con i giovani volontari della Croce Rossa Italiana, impegnati nelle due campagne sull’educazione alla sessualità e sull’educazione alla sicurezza stradale; la Rete degli studenti medi e l’ARCI protagonisti di un momento di informazione sui programmi di alternanza scuola-lavoro e di raccolta dati per la riforma dello statuto a tutela dello studente.
La giornata prevede tre importanti momenti, tutti introdotti dalla formula “Wake Up!”, per ricordare ai ragazzi che è adesso il momento giusto per svegliarsi e darsi una mossa!
Il primo e più facilmente replicabile è il format “Wake Up! Pitch”, messo a punto con la collaborazione dell’incubatore universitario Youth Hub Catania.
Dopo un primo momento aggregativo, “Wake Up! your sense of business” durante il quale un panel di startupper siciliani d’eccellenza racconta la propria esperienza a una platea di studenti affinchè si ispirino, il team fornisce un kit di approfondimento su come si costruisce un pitch e si assembla un gruppo di lavoro attorno a un’idea, incoraggiando i ragazzi a iscriversi al contest e ricordando che “niente è impossibile se lo si vuole veramente e se si hanno le dritte giuste a disposizione”. Nell’edizione 2016, hanno fornito un modello positivo a cui guardare moltissime imprese alla ribalta per la loro attività pionieristica: dalla creatività dell’inventore di Scocca Papillon al turismo sostenibile di AddioPizzo Travel, dalle imprese tecnologiche, Beentouch, Flazio e Ludwig ai social media, Sicilworld, passando per l’impresa sociale agricola di Liberaterra, presente con la cooperativa Pio La Torre e la progettazione a forte impatto sociale dei palermitani Push.
Il “Wake Up! Pitch” è un contest rivolto a chi pensa di avere una buona idea di business e vuole sottoporla al giudizio di una commissione di esperti, presentando un pitch di 3 minuti. I progetti più convincenti avranno accesso, nel pomeriggio, al workshop di approfondimento dell’idea tenuto dagli esperti di Youth Hub. Il miglior progetto, valutato dai rappresentanti di altre due realtà catanesi, Contamination Lab e Vulcanìc, vincerà una giornata presso il Working Capital della Tim di Catania in occasione della Call for Startup 2016 del 12 maggio, avendo l’opportunità di portare avanti l’idea e magari partecipare al bando nazionale!
C’è tempo fino al 27 aprile per registrare la propria idea e partecipare.
Il “Wake Up! Orientati” è la seconda area di interesse della manifestazione.
Quattro lezioni di approfondimento tenute da docenti universitari e ricercatori, per offrire ai ragazzi un assaggio di quelle competenze più avanzate che il mondo del lavoro richiede e per guidare le loro scelte post diploma. In questa prima edizione di “Wake Up!” hanno risposto all’appello gli studiosi Giovanni Ruggieri, docente di Economia del turismo presso il Dipartimento SEAS dell’Università degli Studi di Palermo, Umberto Di Maggio, Ricercatore presso Uni.S.Co – Libera Università e Ricerca, Pier Paolo Zampieri, ricercatore in sociologia dell’ambiente e del territorio presso il dipartimento C.O.S.P.E.C.S. dell’Università di Messina e Giovanni Maria Farinella, Associato presso il Dipartimento di Matematica e Informatica, dell’Università degli Studi di Catania.
La parte che ha richiesto più tempo e programmazione resta comunque il “Business Game”, banco di prova per i 50 beneficiari di Bootstrap che, per otto settimane, hanno lavorato sull’elaborazione di un modello di business a misura di studente, da lanciare all’interno di una vera e propria simulazione di mercato. Sei stand espositivi, Sei gruppi d’impresa, una sola competizione: un evento fieristico, dove tutti gli altri studenti saranno i giudici inconsapevoli della gara. Ogni partecipante avrà infatti la possibilità di giocare come “consumatore”, acquistando tramite le card ricaricabili Bootstrap i beni e i servizi venduti dai sei gruppi di impresa, determinando il successo di tre delle sei idee di business concorrenti.
Il team Bootstrap ha incoraggiato i propri utenti a cercare l’interlocuzione con gli studenti di altri istituti superiori, perchè consapevoli del valore della peer education e di iniziative che favoriscano processi spontanei nel trasferimento di conoscenze, emozioni ed esperienze utili a diventare cittadini attivi.
Un piccolo capoluogo di provincia, diventa dunque il teatro – in termini geografici, ma anche relazionali – del confronto tra realtà d’impresa all’avanguardia, studenti e la parte più attiva e impegnata del Terzo Settore. Un network ampio, incentrato sulla formazione dei giovani all’imprenditorialità e che punta tutto sulla grande forza della condivisione col territorio di risorse, relazioni e competenze. che, nell’insieme, rappresentano una grande opportunità di confronto per tutti gli studenti. Forse l’unica via d’uscita dalla stagnazione economica e dalla rassegnazione dello spirito che tanto spesso soffoca e blocca ogni spinta all’intraprendenza.