Precari siciliani, oggi la manifestazione Crocetta: saranno assunti alla Resais

PALERMO. «Assumeremo a tempo indeterminato tutti i precari degli enti locali. Abbiamo un nuovo piano per trasferire questi dipendenti nella Resais»: nel giorno in cui contrattisti, sindaci e sindacati invadono Palermo, Crocetta annuncia una manovra per le stabilizzazioni.

Il presidente ieri ha riunito la giunta e con gli assessori all’Economia e al Personale, Alessandro Baccei e Luisa Lantieri, ha messo a punto un nuovo piano.

La Regione non seguirà la proposta fatta a Roma da Davide Faraone («una nuova Agenzia che assuma tutti e introduca flessibilità nell’impiego») ma non se ne discosterà molto: «Una nuova Agenzia – spiega Crocetta sarebbe dispendiosa. Noi abbiamo già un contenitore in cui trasferire questo personale a costi invariati. È la Resais». Un ente nato negli anni Ottanta proprio per assorbire il personale di enti in via di chiusura.

Alla manifestazione di oggi parteciperanno anche gli amministratori degli enti locali siciliani. Appuntamento a piazza Marina alle 9.30. In testa i gonfaloni dei Comuni e i sindaci con le fasce tricolore che arriveranno in piazza Indipendenza, sede della presidenza della Regione. “Alla manifestazione – spiegano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia – parteciperanno i precari dei comuni e il personale a tempo indeterminato e determinato delle ex Province”.

Tutti insieme per evitare che nei prossimi mesi si possa dare vita ad una “guerra tra poveri. In molti, a livello regionale e nazionale, hanno fatto finta e, nella migliore delle ipotesi, continuano a far finta di non sapere che il fenomeno del precariato ha origini molto lontane nel tempo. Nasce, infatti, molto prima della legislazione nazionale che negli ultimi anni ha imposto limiti sempre più stringenti alla spesa per il personale. Nasce da leggi regionali che hanno previsto contributi finanziari per i comuni e che hanno consentito che i contratti di lavoro venissero rinnovati di anno in anno. Ma è bene ricordare che tale meccanismo si è consolidato anche grazie a leggi nazionali che, anno dopo anno, hanno confermato le peculiarità del precariato siciliano legittimandone la sua stessa esistenza”.

FONTE:   gds.it

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