CALTANISSETTA – Aprendo le pagine dei giornali e scorrendo i social è possibile leggere decine di notizie dalle quali emergono le gravi difficoltà delle ASP siciliane che non riescono più a dare risposte ai cittadini ormai esasperati.
Le condizioni disastrose in cui versava la sanità siciliana, non in grado di offrire adeguati servizi in situazioni “ordinarie”, sono emerse in maniera ancora più grave nell’emergenza che ormai da due anni si sta cercando di affrontare contro il Covid-19.
Noi riteniamo che le responsabilità siano a monte, a partire dalla presenza della politica nelle decisioni che riguardano tutti i livelli della sanità, come la nomina dei Direttori Generali delle strutture, fino a un’organizzazione che necessita di una riforma globale.
Pochi giorni fa, in Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato l’Avviso Pubblico per la formazione del nuovo elenco degli idonei alla nomina a direttore sanitario delle ASP e un successivo avviso per il conferimento degli incarichi.
I giovani laureati per accedere a un qualsivoglia impiego di funzionario pubblico sono tenuti a sostenere in genere tre prove d’esame (due scritte e una orale), oltre a un’eventuale prova preselettiva e alla valutazione dei titoli. Per diventare direttore generale in sanità pubblica, invece, per farla breve basta una valutazione dei titoli e un colloquio orale, oltre a titoli ed esperienza. Questo permette di accedere all’elenco degli idonei che poi, a seguito di indicazione di una rosa di nomi da parte di una commissione, sarà scelto dal Presidente della Regione.
Nessuna prova di merito, nessuna valutazione tecnica o un punteggio in base ai risultati raggiunti. La scelta, che su alcuni giornali è passata come una prova concorsuale, è una nomina di chiara matrice politica.
Il risultato di questo sistema è sotto gli occhi di tutti: una sanità pubblica al collasso, senza personale, costretta a rifugiarsi in piena emergenza a giovani studenti o neolaureati che ricevono l’ennesimo contratto a tempo determinato per tamponare la crisi, reparti e primari che non vengono messi in condizioni di lavorare in modo ottimale per assenza anche di attrezzature. L’utenza si ritrova ancora oggi abbandonata, senza alcun servizio adeguato, dando spazio sempre più a strutture private avide di procedure economicamente retribuite.
Occorre una grande mobilitazione politica e civile capace di proporre un cambiamento forte che parta dalla base.
Il Partito Democratico in tal senso deve svolgere il proprio ruolo di forza moderata ma riformatrice. Non possiamo più assistere allo sgretolamento della sanità e al perpetrarsi di sistemi che hanno portato al disastro del servizio pubblico.
Per questo motivo riteniamo che il PD, oltre a sottolineare le mancanze giornaliere delle ASP, deve proporre:
- Stop alle nomine politiche.
A partire da subito intendiamo avviare una petizione online diretta all’ARS per un
nuovo sistema di nomine dei dirigenti della sanità pubblica che vedano premiare, a tutti i livelli, il merito e le competenze;
- Una riforma organica della sanità siciliana.
Ripensare al sistema sanitario attraverso il potenziamento della rete territoriale e
una riforma organica della sanità pubblica attraverso nuove proposte. Chiediamo di utilizzare lo strumento delle agorà democratiche, coinvolgendo la società civile e il personale ospedaliero, spesso prima vittima di questo sistema;
- Adeguamenti strutturali.
Proporre un piano di ristrutturazione delle strutture sanitarie pubbliche per renderle adeguate, moderne ed efficienti per rispondere alle esigenze del territorio.
Lanciamo queste proposte a tutto i Partito Democratico regionale per rilanciare una sfida che segnerà il futuro della nostra terra e delle generazioni a venire