CALTANISSETTA – La Costituzione italiana ricorre una sola volta all’aggettivo fondamentale e lo fa all’art. 32, per qualificare in modo speciale e particolarmente impegnativo il diritto alla tutela della salute.
Anche in queste ore la pandemia si sta preoccupando di ribadire la centralità di tale diritto, la cui garanzia è condizione essenziale per il sereno svolgimento di ogni aspetto della vita individuale e collettiva.
Senza la tutela della salute sono compromessi il lavoro, l’istruzione, le attività economiche e persino i diritti individuali. Senza tutela della salute è contraddetto in radice il patto sociale che sta a fondamento della stessa nozione di cittadinanza.
Al fondo, in Sicilia e nella nostra provincia il nodo della questione sanitaria sta tutto qui: a troppe donne e a troppi uomini non è pienamente riconosciuta la loro condizione di cittadine e cittadini.
Lo dicono i casi di sospetta mala sanità, sfociati in questi giorni in esposti avanti la Procura della Repubblica. Lo dicono le persone in attesa al freddo per ricevere la somministrazione del vaccino, o in fila per i tamponi. Lo dicono gli stessi medici ed i tanti operatori sanitari in perenne lotta con la disorganizzazione e con la carenza di risorse.
L’abbiamo detto anche noi del Partito Democratico, in tante occasioni. Abbiamo ribadito più volte la necessità di una governance diversa e di una riforma organica del sistema sanitario regionale che sottragga la direzione delle strutture ospedaliere all’influenza della politica, ma abbiamo anche chiesto maggiore attenzione per la sanità nissena e per l’Ospedale Sant’Elia.
Nel bacino di Agrigento, Caltanissetta ed Enna l’unico DEA di II livello è proprio il nostro Ospedale, una struttura che – stando alle previsioni normative – dovrebbe essere in grado di servire un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti.
Non solo, in quanto DEA di II livello, l’Ospedale di Caltanissetta dovrebbe essere sede di riferimento per le reti di patologie complesse e dovrebbe essere in grado di garantire tutti gli interventi previsti negli ospedali di I livello (nel bacino di riferimento: Gela, Agrigento, Enna, Mussomeli e Mazzarino).
Ecco, stando alle previsioni della Regione il Sant’Elia dovrebbe essere al centro di una complessa rete sanitaria e dovrebbe essere in grado di servire una vasta area territoriale con un livello di efficienza paragonabile a quello delle strutture di Palermo o di Catania.
Peccato, però, che questa previsione sia rimasta lettera morta. Ad oggi, infatti, l’Ospedale Sant’Elia non è in grado di assicurare tutte le aree assistenziali che i Dea di II livello dovrebbero garantire.
Con stupore abbiamo assistito alla chiusura della Divisione di Malattie Respiratorie, unica realtà esistente nel bacino di Agrigento, Caltanissetta ed Enna che avrebbe potuto offrire ai pazienti prestazioni specialistiche assai importanti, alcune delle quali già effettuabili già in regime ambulatoriale:
- Spirometria Globale con valutazione volume residuo e della capacità polmonare totale;
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Diffusione alveolo capillare del Monossido di carbonio (DLCO);
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Broncoscopia e Biopsie bronchiali
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Toracentesi e drenaggi pleurici
Determinazione del pattern respiratorio a riposo (MVV);
- Test di broncodilatazione e broncoprovocazione;
Piano di trattamento terapeutico (per ossigenoterapia, e farmaci con piano terapeutico);
Emogasnalisi arteriosa (EGA)
Saturimetria transcutanea (SO2)
Monitoraggio cardiorespiratorio notturno/polisonnogramma
Ambulatorio patologie neuromuscolari
Riabilitazione respiratoria
Ambulatorio di diagnosi, trattamento e follow-up dell’OSAS
Servizio di Unità Terapia Semi – Intensiva Respiratoria (UTIR).
Ma non è solo il venir meno della Divisione Malattie Respiratorie che ci preoccupa. Ci chiediamo, infatti come sia possibile che in un territorio segnato dal costante invecchiamento della popolazione non si sia prevista l’istituzione di una Divisione di Geriatria, presente peraltro in altri DEA di II livello.
Così come vorremmo capire quale sia il livello di assistenza garantito ai pazienti psichiatrici e quali iniziative si vogliano adottare per alleviare le loro sofferenze e quelle delle loro famiglie.
Insomma, a noi interessa dar seguito alla legittima aspirazione delle nissene e dei nisseni a cure adeguate, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza che la legge prescrive siano rispettati su tutto il territorio nazionale. Anche per questa ragione chiediamo un dibattito pubblico aperto e trasparente sulla situazione attuale della nostra sanità territoriale.
Chiediamo che i cittadini siano messi a conoscenza della situazione ospedaliera per quanto concerne i primariati ancora da assegnare, la dotazione organica dei medici, del personale infermieristico e degli OSA per ogni reparto con le eventuali carenze da coprire.
Chiediamo che siano date risposte ai tanti professionisti che ogni giorno lavorano presso la nostra Azienda sanitaria, impegnandosi in condizioni difficilissime e spesso con la consapevolezza che la loro unica prospettiva di realizzazione professionale passi per il trasferimento in un’altra struttura.
Con il Circolo Faletra proveremo a dar forza a queste richieste, predisponendo un questionario sulla qualità del servizio sanitario che sarà possibile compilare fisicamente o su un’apposita piattaforma online.
Lo faremo perché sappiamo che la battaglia per il pieno riconoscimento del diritto alla salute non riguarda solo una forza politica o un’organizzazione sindacale, riguarda tutte e tutti coloro che hanno a cuore il destino di questo territorio ed il pieno rispetto della costituzione. È una battaglia per il futuro e per la democrazia e per questo noi la combatteremo.
Per il Circolo il PD Guido Faletra
Ilaria Insisa
Pippo Pastorello
Carlo Vagginelli