Prende il via Pmi Day 2019, la giornata della Piccola e media impresa, organizzata in tutta Italia da Confindustria all’interno della settimana della Cultura d’Impresa, che giunge quest’anno alla decima edizione. L’iniziativa in Sicilia vede numeri e presenze in costante crescita: oltre 1000 studenti di una cinquantina di classi provenienti da 25 istituti superiori delle province di Palermo, Trapani, Agrigento, Messina, Caltanissetta e Ragusa, visiteranno 30 aziende di tutti i settori (turismo, agroalimentare, sistemi informatici, edilizia, energie rinnovabili, lapideo, packaging, sanità e trattamento acque e rifiuti), cui si aggiungono gli incontri presso le delegazioni territoriali. Una collaborazione imprese-scuola suggellata, quest’anno, anche dal protocollo firmato tra Piccola Industria di Sicindustria e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia.
Negli ultimi dieci anni le piccole e medie imprese siciliane hanno aperto le loro porte a quasi 10mila ragazzi per raccontarsi e mostrare alle nuove generazioni cosa significa fare impresa. “L’obiettivo di questa giornata – spiega Vincenzo Adragna, coordinatore dei Comitati della Piccola Industria di Sicindustria – è quello di raccontare le fabbriche, il loro ruolo produttivo e sociale, mostrare come nasce un prodotto o un servizio, come un’idea si trasforma in progetto e la passione in risultato. Oggi più che mai è importante mostrare ai ragazzi quello che fa un’azienda, chi ci lavora, quali sono le competenze richieste. Solo così, infatti, i giovani potranno essere consapevoli del valore sociale delle imprese, ne comprenderanno l’importanza per l’economia del territorio e avranno un esempio concreto di ciò che passione, creatività, perseveranza possano realizzare in termini di libera iniziativa”.
Si tratta di un passaggio fondamentale soprattutto in Sicilia, dove il tasso di disoccupazione è del 20% con punte superiori al 50% proprio tra i giovani. Ma non solo. In 10 anni la Sicilia ha perso 50 mila laureati under 35 per via di un fenomeno migratorio che non accenna a diminuire. Un danno al quale si aggiunge la beffa: secondo il rapporto Excelsior di Unioncamere-Infocamere e Anpal, infatti, il 21% dei posti di lavoro resta vacante perché le imprese siciliane continuano ad avere enormi difficoltà nel reperire figure professionali adeguate. “Avvicinare gli studenti alle imprese – aggiunge Adragna – serve quindi anche ad indirizzarli su percorsi formativi in grado di permettere loro di poter più facilmente trovare un lavoro. Quest’anno, tra l’altro, abbiamo avviato una sinergia costruttiva con l’ufficio scolastico regionale, grazie alla quale avremo la possibilità di collaborare con le scuole in diverse iniziative, consapevoli che soltanto attraverso la diffusione della cultura d’impresa è possibile avviare un cambio di passo e rilanciare l’economia regionale”.