GELA – Nella giornata di ieri, giungeva presso questo Commissariato, C. R. classe 1978 celibe, disoccupato, il quale riferiva di temere per la propria vita in quanto poco prima aveva avuto alcuni diverbi con i propri parenti per problemi legati all’eredità della defunta madre. Nel frattempo giungeva una chiamata dal locale Pronto Soccorso ove era giunta una donna con ferite tali da costringere i medici a disporne il ricovero con “prognosi riservata”, a seguito di un’aggressione subita. Sentito il C. R., le informazioni rese differivano da quanto successivamente accertato da attività investigativa svolta da quest’Ufficio. Infatti, grazie all’acquisizione di diverse dichiarazioni rese dai familiari della vittima e dalle immagini di video sorveglianza opportunamente acquisite, si constatava che in effetti si era verificata una brutale aggressione ai danni di C.C. di anni 48, zia dell’odierno arrestato. In effetti si notava la vittima avvicinarsi all’ingresso del negozio ove è avvenuta l’aggressione dove riceveva un colpo di inaudita violenza che la faceva cadere a terra priva di sensi. Per tali motivi, quest’Ufficio procedeva all’arresto del C. R., notiziando il P.M. di turno Dr. Antonio D’ANTONA il quale ne disponeva la traduzione presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Nella stessa circostanza, personale dipendente, a scopo cautelativo, provvedeva a ritirare le armi legalmente detenute dai familiari dell’aggressore e della vittima.