Siamo rimasti sconvolti e amareggiati dalla notizia che alla data del 27 aprile la Regione Siciliana ha definito soltanto 542 pratiche su un totale di 37.277 richieste di cassa integrazione in deroga. A comunicarlo è l’INPS, che per erogare l’importo spettante agli aventi diritto attende ancora la comunicazione da parte delle regioni. La Sicilia, ancora una volta, appare tra le ultime in Italia per efficienza.
Il governo Conte, il 17 marzo, ha stanziato 11 miliardi per la cassa integrazione attraverso il Decreto Cura Italia. La misura rientra tra quelle necessarie a sostenere il momento di enorme difficoltà che aziende e, conseguentemente, lavoratori stanno soffrendo da due mesi, quando è stato necessario chiudere le attività per affrontare il COVID-19.
Aziende e consulenti si sono mossi fin dalla fine del mese di marzo per accedere il più velocemente possibile a tale strumento per dare sollievo a quelle famiglie dei lavoratori che necessitavano di un sostentamento. Da allora la Regione Siciliana avrebbe dovuto definire ed inviare all’INPS le pratiche ricevute, consentendo così la materiale erogazione di denaro nel conto corrente dei richiedenti.
Oggi la notizia di un ritardo che non può essere degno di una pubblica amministrazione moderna ed efficiente. Come denunciato dai sindacati, nonostante la professionalità di una task force altamente qualificata di 140 persone, questi non hanno avuto a disposizione gli strumenti per le lavorazioni fino al 16 aprile e non hanno potuto trasmettere fino al 22 aprile alcun decreto all’Inps a causa di un malfunzionamento.
Non possiamo accettare che per colpa dell’incapacità organizzativa della Regione circa 136.700 lavoratori continuino ad essere costretti a soffrire un disagio economico di tale portata e a non ricevere parte di quello stipendio che con fatica negli anni hanno guadagnato. A fronte di un’emergenza socio-economica tra le più gravi dal secondo dopoguerra era necessaria una risposta rapida da parte dell’ente regionale, che ancora una volta mostra il suo lato più deficitario.
Chiediamo all’Assessore regionale al Lavoro Scavone, il quale aveva garantito una tempestiva risposta, di provvedere immediatamente allo sblocco dell’empasse regionale e di assumere tutti i provvedimenti necessari per garantire il riconoscimento di tale diritto a tutti i lavoratori siciliani.
La Segreteria del Partito Democratico di San Cataldo