PD. Ricordato Emanuele Macaluso con Valentina Cuppi, Piero Fassino e Peppe Provenzano

“Abbiamo voluto ricordare Emanuele Macaluso attraverso i pensieri, gli aneddoti e le storie di chi lo ha conosciuto e frequentato nell’arco della sua lunga vita politica. L’obiettivo è quello di trasferire un ricordo vero e vivo del pensiero di Emanuele Macaluso, soprattutto alle giovani generazioni”. Lo ha detto il segretario regionale del Partito Democratico della Sicilia, Anthony Barbagallo che ha voluto e promosso un incontro in “Ricordo di Emanuele Macaluso: nel 97° anniversario della nascita”. Un confronto dibattito-dibattito in seguito al quale il PD Sicilia si farà carico di promuovere presso i vertici dell’ARS la pubblicazione di tutti gli interventi che Macaluso effettuò a Sala D’Ercole, dove fu deputato per 5 legislature.

Alla riunione in video conferenza hanno partecipato Valentina Cuppi, presidente nazionale del PD e il neo vice segretario nazionale, Peppe Provenzano. Sono intervenuti il capogruppo del PD all’Ars, Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici, deputato regionale, Alfio Mannino, segretario regionale della Cgil, Elisa Carbone, sindaca di Sommatino e componente della segreteria regionale e poi storici iscritti al PCI/PD come Vladimiro Crisafulli, Giovanni Panepinto e Lillo Speziale.

“Con le critiche di Macaluso – ha detto il neo vicesegretario Giuseppe Provenzano – al PD dobbiamo ancora fare i conti ancora oggi. E’ un partito che ha mille difetti e lo abbiamo visto nelle ultime settimane – con grave la vicenda delle dimissioni del segretario – ma che ha anche dimostrato di avere ha proseguito – grande capacità di reazione anche gli anticorpi al proprio interno, in un momento in cui tutto sembrava perduto, attorno a Letta si è ricostituita la figura di una leadership autorevole che può stare da protagonista nella discussione pubblica. Per Macaluso il lavoro era la radice della sinistra. Il Pd non ha ancora fatto fino in fondo una ricostruzione di un profilo politico e culturale. Per fare battaglia politica però – ha aggiunto – dobbiamo risolvere i nostri nodi, il primo dei quali è chiedersi chi sei? Se sappiamo chi siamo, con chi andiamo non diventa tutto. Se vogliamo essere un grande partito non possiamo tollerare che le correnti si riducano a filiere di gestione del potere senza alcun legame sociale e senza alcuna tensione ideale. Abbiamo la necessità di rappresentare aree e sensibilità diverse – ha concluso -, come succede nei grandi partiti. L’insieme delle anime però non può appannare il profilo. Non possiamo finire per non avere mai posizioni nette e riconoscibili”

“Oltre al ricordo questo è un momento formativo – ha detto Valentina Cuppi – per riproporre la storia di un uomo che rappresenta la politica fatta di lotta, impegno, passione, una politica fatta per creare un mondo e una società più giusta per le persone. Un esempio che ci sprona a fare politica, che ci insegna a vivere il partito con questi valori”.

“Macaluso era un siciliano fieri delle proprie radici. Ma io voglio ricordarlo – ha detto Piero Fassino – per un aspetto, in particolare. Per carattere infatti non si sottraeva mai a un confronto sincero seppur aspro e duro e per questo si scontrava all’interno del Partito e non solo, con chi rinchiudeva l’impegno del Partito in Sicilia alla sola lotta alla mafia. In lui era chiarissima la necessità di stabilire un rapporto costante e continuo tra la lotta alla mafia e la capacità di avere una proposta di sviluppo di crescita che parlasse all’intera società siciliana e fosse in grado di mobilitare le energie larghe della società siciliana. Ma lo ricordo anche – ha proseguito – come un grande dirigente di Partito che ha espresso nel suo modo di concepire la politica la consapevolezza che un Partito anche dall’opposizione può esprimere una funzione nazionale, capace di trovare sempre il punto di congiunzione – ha concluso – tra l’interessa di parte che rappresenta e l’interesse generale del Paese”.

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