Pd. Ipab Gurrera – Moncada – Calafato, salvaguardare posti di lavoro

In una situazione di grave crisi come quella che viviamo il rischio di perdere un solo posto di lavoro è una cosa da evitare assolutamente e se poi questo riguarda ben quindici lavoratori, la questione assume i colori del dramma.

Stiamo parlando dell’Ipab Gurrera -Moncada- Calafato della nostra città , una Casa di riposo per anziani ubicata in via Filippo Turati e che assolve ad una funzione sociale molto utile, poiché assiste in maniera eccellente anziani, spesso non autosufficienti, aiutando le famiglie ad assolvere ad un compito che crea difficoltà spesso di difficile soluzione.

Attualmente questi 15 lavoratori vivono in una situazione di incertezza per il rischio di licenziamento a causa delle possibili modifiche giuridiche e contrattuali.  Infatti a giorni approderà in aula alla Assemblea Regionale un disegno di legge che sembrerebbe dare  la possibilità alle Ipab di trasformarsi in Apisap                   oppure in Fondazioni.

Le Ipab infatti che hanno un volume di entrate pari o superiore a 500.000 €, accertato negli ultimi tre anni , dovrebbero rimanere come strutture pubbliche mentre le altre che non raggiungono questo budget e che non riescano a fondersi tra loro , dovrebbero essere trasformate in Fondazioni.

La struttura di cui ci stiamo interessando è di ispirazione religiosa e nel ddl di prossima approvazione,  è previsto che a prescindere delle entrate patrimoniali, quelle religiose a semplice richiesta , si possano trasformare in Fondazioni private. La questione non è irrilevante dato che questa trasformazione porta al cambiamento dello stato giuridico del personale che passerebbe dallo stato para-pubblico a quello privato e quindi con più facilità di licenziamenti e/o di riduzione dei posti di lavoro con la motivazione di dovere far quadrare i conti. Allo stato attuale questa legge in discussione non prevederebbe nessuna norma di salvaguardia per i lavoratori e le rassicurazioni finora fornite non sembrano così certe e pertanto lo stato d’animo di questi lavoratori è di grande incertezza. A quanto detto si aggiunge che in questo settore della assistenza i lavoratori, svolgendo un lavoro delicato e socialmente utile, con impegno e riconosciuta professionalità da tutte le famiglie degli anziani ricoverati, hanno accumulato ritardi nella corresponsione degli emolumenti di svariati mesi con conseguenti difficoltà per le famiglie, spesso mono-reddito . E tuttavia questo non ha mai distratto questi lavoratori dall’impegno professionale e morale nei confronti dei pazienti ricoverati, soggetti molto fragili e bisognosi.

Vogliamo fare conoscere questa situazione a tutti i cittadini e poiché ancora si è in tempo utile, la politica, a tutti i livelli, dal Sindaco che si è interessato al problema, all’Assessore Miccichè estensore del ddl, ai parlamentari ed alle forze politiche e sindacali, possano fattivamente intervenire per scongiurare la chiusura della struttura o il suo ridimensionamento. Un appello particolare al Vescovo ed alla Proprietà della Casa di Riposo perché così come hanno fatto finora,  continuino con generosità nell’impegno di assicurare un servizio sociale così importante per gli anziani, specie per quelli più bisognosi e le loro famiglie.

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