Il sindaco Renzo Bufalino sposa la proposta della LILT per la diffusione della cultura della prevenzione oncologica.
Si è svolta nei locali messi a disposizione dell’Amministrazione Comunale di Montedoro una campagna di prevenzione per il cancro della mammella.
Hanno partecipato all’evento il dott. Fabrizio Cremona, senologo della Breast Unit di Agrigento e volontario LILT, la sig.ra Lucia Giovino coordinatrice delle attività di prevenzione LILT ed il presidente dott. Aldo Amico.
Numerosa l’affluenza delle donne che si sono sottoposte alla visita ed esame ecografico e quelle individuate ad eseguire l’esame mammografico, secondo le linee guida del SSN, sono state avviate presso le sedi dell’ASP 2 della Provincia di Caltanissetta.
“Considerata l’importanza della prevenzione per la Lotta ai tumori del seno – afferma il sindaco Bufalino – la nostra Amministrazione ha sposato sin da subito la proposta della LILT. Mi auguro che anche altri comuni seguano il nostro esempio poichè ci sono ambiti in cui è nostro dovere essere in prima linea. La cultura della prevenzione deve arrivare anche nelle periferie con l’obiettivo di salvare più donne possibili e questa è la motivazione perché il nostro Comune ha deciso di sostenere il progetto della LILT”.
La LILT ha proposto l’iniziativa ai sindaci di tutti i comuni della provincia che metteranno a disposizione un locale idoneo ed opportunamente allestito per eseguire le visite mediche di prevenzione .
“Il nostro obbiettivo – afferma il dott. Amico – è quello di costruire un patto ed una rete perché tutte le donne abbiano la possibilità di accedere agevolmente alla prevenzione oncologica”.
“La prevenzione del tumore del seno – asserisce il dott. Cremona – è una tematica di enorme interesse sociale, specialmente per le donne. Nel nostro paese ne sono colpite circa 50000 l’anno e rappresenta il più frequente cancro tra le donne.
La LILT aiuta concretamente la popolazione fornendo prevenzione e accompagnando i pazienti verso visite senologiche e controlli ecografici mirati, ricordandoci sempre che la diagnosi precoce si riflette in percentuali di cura e guarigioni maggiori”.