GELA – “Il grido di allarme del sindaco di Gela sulle sorti del petrolchimico non stupisce ed è pienamente condivisibile. Da due anni mi batto sul territorio, nell’aula del Parlamento e sui media per denunciare le falle di un progetto di riconversione degli stabilimenti, avallato dai vertici Eni e dai governi nazionali e regionali, i cui limiti stanno emergendo in tutta la sua gravità nella totale incompetenza del presidente Crocetta. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con un drastica riduzione dell’indotto produttivo, ripercussioni sull’economia della zona e soprattutto sui posti di lavoro”. E’ quanto dichiara il deputato nazionale Alessandro Pagano.
“Del resto io stesso ho avuto modo di sperimentare il modo di gestione della vertenza, quando – prosegue Pagano – nel corso del vertice conclusivo a Roma presso il Ministero dello sviluppo economico due anni fa, insieme alle parti sociali, mi fu impedito dall’allora ministro, come è noto espressione di Confindustria, da Crocetta e dall’allora sindaco di Gela di partecipare all’incontro mettendo di fatto a me e ai sindacati la ‘museruola’. Purtroppo, con questa classe dirigente non era difficile immaginare un simile scenario. Prima Crocetta se ne va a casa meglio è per i siciliani e i gelesi”.