Nuccia Grosso, un riconoscimento che non può più attendere: nota della Consulta Femminile

La consulta comunale femminile rendo noto di apprendere dalla stampa che il prossimo 15 dicembre la sala stampa e la tribuna stampa dello stadio “Marco Tomaselli” verranno intitolate ai giornalisti Pippo Grosso e Lino Lacagnina.

Siamo convinte del valore dei suddetti giornalisti e li riteniamo meritevoli del ricordo da parte della cittadinanza. Tuttavia, il merito non è esclusivamente appannaggio del genere maschile. Le donne hanno contribuito in maniera straordinaria a tutti gli ambiti della vita sociale, culturale e politica, spesso affrontando discriminazioni e difficoltà enormi. Ignorare questo fatto, perpetuando l’omissione delle donne dal nostro spazio pubblico, non fa altro che perpetuare disuguaglianze storiche e disconoscere il valore del loro contributo.

Nel caso specifico, era stato chiesto più volte alle precedenti Amministrazioni Comunali di intitolare la Sala Stampa dello Stadio alla giornalista Nuccia Grosso giornalista impegnata e pioniera della comunicazione radiofonica e televisiva, sportiva appassionata e unica donna a presiedere il Panathlon Club di Caltanissetta.

Nel 2024, riteniamo inaccettabile che si continui a celebrare principalmente figure maschili. Intitolare una strada, una piazza, un edificio a un uomo anziché a una donna rappresenta una scelta che riflette una visione del passato, in cui le donne sono state per troppo tempo invisibili e marginalizzate, anche nella nostra memoria collettiva.

Chiediamo pertanto che questa decisione venga rivista, con la speranza che venga presa in considerazione la figura di Nuccia Grosso donna, il cui impegno ha segnato la nostra comunità e che merita finalmente di essere riconosciuta pubblicamente in maniera altrettanto visibile e celebrata.

Crediamo che il rispetto per le donne vada coltivato ogni giorno, con gesti concreti anche se piccoli e che solo la cultura del rispetto potrà sconfiggere la violenza di genere. Strombazzare una visione paritaria dei generi solo nella ricorrenza dell’8 marzo o del 25 novembre senza atti conseguenziali, serve davvero a poco.

Confidiamo che codesta amministrazione possa riflettere su questa questione e prendere una decisione che rispecchi i valori di equità, rispetto e giustizia che dovrebbero guidare ogni scelta nella nostra società.