No dell’amministrazione comunale di Niscemi alla chiusura del Pronto Soccorso

NISCEMI – Altro che istituzione del pronto soccorso autonomo e potenziamento dei servizi sanitari e dell’organico medico, infermieristico, ausiliario e di autisti d’ambulanza all’ospedale “Suor Cecilia Basarocco” di Niscemi, ridotto al collasso e scippato nel tempo di posti letto e servizi fino all’inverosimile.

Tutte promesse da mercante attese da tempo e mai mantenute e che con il nuovo Piano della distribuzione della rete sanitaria in Sicilia attuato dal Governo regionale, vengono tradite dalla grave, infelice e pericolosa disposizione della chiusura del pronto soccorso all’ospedale di Niscemi.

Il nuovo Piano della distribuzione delle rete sanitaria in Sicilia disposto dal Governo regionale Crocetta, prevede infatti l’istituzione di un unico pronto soccorso all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela per gli ospedali riuniti di cui fanno parte Niscemi e Mazzarino.

In pratica a Niscemi e Mazzarino restano solo divisioni di riabilitazione e lungodegenza e qualche posto letto di medicina.

Un’amara ed inattesa sorpresa da parte dell’assessore regionale alla sanità Gucciardi che lascia sbigottiti, increduli e fortemente amareggiati e preoccupati il sindaco Francesco La Rosa e gli assessori comunali,  soprattutto  perché la chiusura del pronto soccorso al nosocomio niscemese, espone a gravi rischi la salute e la vita dei cittadini di Niscemi, in quanto viene a mancare un indispensabile punto di riferimento per i soccorsi sanitari ospedalieri di emergenza urgenza ed in codice rosso, quando come è noto, anche un solo minuto è a volte importante per la salvezza di vite umane.

“Risulta” afferma il sindaco Francesco La Rosa deluso ma pronto ad iniziare una nuova ed energica battaglia a difesa del diritto alla salute ed alla sanità ospedaliera dei cittadini di Niscemi,” che l’assessore regionale alla sanità Gucciardi, ha rivisto il numero di divisioni e posti letto del vecchio piano sulla sanità in Sicilia varato dall’ex assessore Lucia Borsellino nel 2015 e bocciato dai ministeri della Salute e dell’Economia perché non in linea con le nuove norme che dettano precisi paletti sulla quantità  dei servizi.

Ravviso pertanto la gravissima decisione di chiudere il pronto soccorso dell’ospedale di Niscemi come un vera e propria follia e crimine contro l’umanità, perché un conto è l’applicazione dei tagli alla sanità per il risparmio di spesa, un altro è quello di esporre a rischio la vita dei cittadini di Niscemi con la chiusura del pronto soccorso perché di questo si tratta e senza nasconderci dietro un dito.

Domani” conclude il primo cittadino,”sarò presente a Bologna alla riunione nazionale dei Comitati a difesa della sanità pubblica e non escludo di invitarli ad essere presenti all’ospedale Suor Cecilia Basarocco di Niscemi dove al ritorno sposterò il mio ufficio di Gabinetto e darò inizio ad un presidio ad oltranza della struttura.

Auspico che la disposizione della chiusura del pronto soccorso all’ospedale di Niscemi possa essere una bufala e frutto di un’insolazione di fine estate del Governo regionale Crocetta, al quale auguro un buon e responsabile lavoro”.

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