Per i reati, commessi tra il 2017 e il 2018, sul territorio nazionale e in Tunisia, condannati a 6 anni e 8 mesi di reclusione. Disposta la misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio dello Stato.
I poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di pubblica sicurezza di Niscemi, ieri hanno eseguito un provvedimento restrittivo della libertà personale, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Palermo, nei confronti di due coniugi di nazionalità tunisina. Toumi Akrem di 44 anni e Khaterchi Sarra di 36. I predetti sono stati condannati dalla Corte di Assiste di Palermo alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, confermata dalla Suprema Corte di Cassazione, per aver fatto parte di un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi. Entrambi, domiciliati a Niscemi, si trovavano già sottoposti a misura cautelare il primo, all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e la seconda, agli arresti domiciliari. Toumi Akrem deve scontare 3 anni, 2 mesi e 18 giorni di pena residua; Katerchi Sarra, invece, 3 anni e 9 giorni. Per entrambi è stata applicata la misura di sicurezza dell’espulsione dal Territorio dello Stato. I predetti erano stati arrestati a Menfi nel giugno del 2017 dai militari della Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria, denominata “skorpion fish”, in quanto accusati di far parte di un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Il procedimento penale è scaturito a seguito dello sbarco clandestino avvenuto lungo la costa tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, il 14 aprile 2017. Durante le fasi dell’arresto dei due coniugi era rimasto gravemente ferito un finanziere, precipitato dal soffitto di una casa. Compiuti gli atti di rito, i poliziotti hanno condotto i due arrestati in carcere, rispettivamente Toumi Akrem a Ragusa e Katerchi Sarra a Catania.