La procura chiede il processo per un piccolo esercito d’indagati finiti al centro di un dossier mafia, droga, armi ed estorsioni. L’inchiesta ribattezzata «Gallodoro» che, secondo carabinieri e magistrati, avrebbe colpito al cuore il mandamento di Mussomeli. Ma guardando anche oltre il Vallone, con riferimento alle aree di San Cataldo, Cammarata, San Giovanni Gemini in provincia di Agrigento e il capoluogo siciliano.
L’elenco di coloro che rischiano il rinvio a giudizio, sono in ventuno, comprende i nomi del cinquantottenne di Campofranco, Rino Claudio Di Leo, il quarantaquattrenne di Mussomeli Salvuccio Favata, il quarantasettenne di Vallelunga Pietro Antonio Baudo, , il venticinquenne Alexander Giulio Lattuca e il fratello, il trentottenne Antonino Lattuca di Campofranco, il quarantaseienne di San Cataldo Vincenzo Scalzo, il settantaseienne di Campofranco Calogero Modica, il trentenne di Mussomeli Alessandro Centinaro, il cinquantaseienne di Vallelunga Vincenzo Insinna, il quarantottenne di Campofranco Giuseppe Gioacchino Di Carlo, il trentaseienne di Mussomeli Giovanni Siracusa, il cinquantenne di San Cataldo Calogero Maurizio Di Vita, il trentanovenne di Canicattì Domenico Avarello, il cinquantatreenne di San Giovanni Gemini Maurizio Matraxia, il cinquantanovenne di Cammarata Vito De Maria, il quarantasettenne di Casteltermini Carmelo Conti, il cinquantaseienne di Cammarata Filippo Cacciatore, il quarantaduenne di Racalmuto Salvatore Puma, il quarantacinquenne favarese Giovanni Valenti, il quarantenne di Cammarata Domenico Mangiapane e il quarantenne di Palermo Francesco Pollara. di Vincenzo Falci (gds.it)