CALTANISSETTA – “Salvatore Dario Di Francesco, Carmelo Barbieri. Crocifisso Smorta, Pietro Riggio e a quanto pare anche lo storico collaboratore di giustizia Leonardo Messina”. Sono questi, secondo il quotidiano ‘La Repubblica’ i cinque collaboratori di giustizia che avrebbero fatto dichiarazioni sul presidente di Confindustria Sicilia, e della Camera di Commercio di Caltanissetta, Antonello Montante. Tornando oggi sulla faccenda il quotidiano, in un articolo a firma Francesco Viviano rivela come l’indagine, “per concorso esterno in associazione mafiosa” sia stata aperta nella scorsa estate abbia “subito una forte accelerazione a dicembre. Come finirà, nessuno lo sa”.
Lo stesso quotidiano che ieri ha diffuso la notizia dell’indagini, oggi in un articolo a firma Attilio Bolzoni, parla della presenza in Sicilia di “un`antimafia padronale che — non sempre, ma spesso — si impone per i propri interessi economici e per le proprie convenienze politiche. È una consorteria che nulla a che fare con la storia nobile e dolorosa dell`antimafia che comincia a Portella della Ginestra e passa per Pio La Torre. È un`antimafia di pochi”.
Nell’articolo si sostiene poi che in Sicilia ”Mafia e antimafia che si mischiano, che si confondono. Eccola la flessibilità del potere. Basta autoproclamarsi dalla parte della legalità sempre e comunque e sfilare nelle parate con ministri e prefetti, questori, procuratori della repubblica, giornalisti, intellettuali. L`antimafia padronale si fa ideologia e detta l`agenda politica, organizza proteste e meeting, stabilisce in Sicilia gli stati di emergenza dei rifiuti, indirizza lo sviluppo economico, piazza assessori, distribuisce incarichi pubblici e ricche consulenze, assume familiari ( anche di investigatori antimafia ) e amici ”.