Missione romana del sindaco di Niscemi a difesa del diritto alla salute dei cittadini

Il sindaco Francesco La Rosa,  che in passato ha occupato l’ospedale “Suor Cecilia Basarocco” di Niscemi per impedirne il depotenziamento dei servizi sanitari e la chiusura delle Unità operative con l’attuazione dello sciopero della fame, parteciperà dopo domani venerdì 22 luglio a Roma alla prima alla prima riunione dei Comitati civici Italiani e dei sindaci a difesa della sanità pubblica, per decidere azioni concrete e forti da mettere subito in atto contro una classe politica nazionale che sta privilegiando in tutta l’Italia la sanità privata ed a pagamento.

L’incontro di venerdì nella capitale, il primo a difesa della sanità pubblica, è organizzato da 13 Comitati di 8 Regioni che si sono riconosciuti nelle stesse battaglie a difesa dei propri ospedali e che vengono svuotati e smantellati lentamente.

“Un bene non negoziabile il diritto alla salute”, afferma il sindaco Francesco La Rosa”, che va difeso.

Sono arrabbiato e fortemente amareggiato, perché quello che è accaduto a Niscemi non deve più accadere in nessun Comune.

La battaglia adesso acquisirà più forza è sarà condotta energicamente e sinergicamente in ambito nazionale da tutti i sindaci ed i comitati civici di lotta a difesa della sanità pubblica.

All’incontro rappresenterò anche i sindaci di Mazzarino, Leonforte e Noto dai quali sono stato delegato, nonché il Comitato civico di Piazza Armerina”.

L’obiettivo dell’incontro romano è quello di costruire una grande rete italiana di cittadini  e sindaci e di costituire un direttivo capace di coordinare una manifestazione nazionale a settembre, nonché altre future iniziative volte a spingere la politica ad occuparsi veramente del diritto alla salute oggi negato a milioni di cittadini.

 

Da Nord a Sud è ormai in atto lo smantellamento della sanità pubblica e con la conseguenza che ai cittadini di tantissimi Comuni italiani non vengono più garantiti gli standard minimi di assistenza sanitaria ospedaliera, territoriale,  anche in termini di emergenza urgenza, come a Niscemi, dove è accaduto che il pronto soccorso dell’ospedale “Suor Cecilia Basarocco” è rimasto per quattro giorni senza ambulanza del 118 per un guasto al motore e senza che sia stata sostituita da un altro veicolo di soccorso sanitario e dove, di conseguenza, un cittadino colto da infarto, ha perso la vita attendendo per 40 minuti l’arrivo dell’ambulanza del 118 da un Comune vicino.

A Niscemi per la chiusura dell’Unità di ostetricia e ginecologia dell’ospedale, è anche accaduto che una donna ha partorito in macchina mentre veniva accompagnata da un familiare all’ospedale di Gela.

“Se ci sono dei colpevoli della malasanità” conclude il primo cittadino,”vanno sicuramente individuati, ma è certo che adesso bisogna fare in modo che per il futuro non ci siano più colpevoli e che la sanità pubblica deve essere resa efficiente”.

 

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