E’ stata ricollocato nell’ingresso della Scuola Primaria di “San Giovanni Bosco” di Milena il busto bronzeo di San Giovanni Bosco, patrono dei giovani, degli educatori e degli editori. Alla cerimonia di scopertura, per motivi di sicurezza sanitaria, sono intervenuti soltanto due alunni rappresentanti per ogni classe della primaria e della secondaria e alcuni docenti, oltre all’arciprete parroco di Milena, don Luca Milia, che ha benedetto l’effige del santo, accolti tutti dalla Dirigente Scolastica dott.ssa Valeria Vella, dell’Istituto Comprensivo “Puglisi” di Serradifalco, di cui le scuole di Milena fanno parte.
La cerimonia è stata impreziosita dal discorso della stessa Dirigente Scolastica, che ha ricordato come “Don Bosco fosse vicino ai ragazzi, ai loro bisogni, entrando in contatto con loro anche attraverso la componente ludica, quella ludicità e quel gioco che libera e fa circolare talenti, un gioco che non è solo relax, una sosta dalla fatica, ma che muove creatività, fantasia, libertà, impegno. Per don Bosco infatti il gioco era una cosa seria: una scuola di vita, una palestra dove ognuno si misura con sé stesso”.
Dopo la scopertura e la benedizione del busto del santo, è stato predisposto all’aperto un momento di preghiera, allietato dai canti salesiani magistralmente eseguiti dai docenti di musica e strumento delle sedi di Milena e Montedoro e dalla voce del viceparroco, don Giuseppe Gioeli. Don Luca ha quindi ricordato la figura di San Giovanni Bosco, il santo patrono delle comunità educanti, padre e maestro della gioventù, ricordando come la chiesa e la scuola, insieme, possano realizzare il programma salesiano: formare buoni cristiani ed onesti cittadini. L’arciprete ha proseguito, richiamando altre due figure legate inscindibilmente a San Giovanni Bosco, quella di San Domenico Savio, uno dei suoi ragazzi divenuto santo, e quella della mamma di San Giovanni Bosco, “mamma Margherita”, che ebbe un ruolo fondamentale nella vicenda di santità del figlio. È importante, ha proseguito il reverendo, rimettere al centro una solida collaborazione tra la scuola, la parrocchia e lo stato che abbia come fine un impatto educativo più incisivo.
Il busto del santo era stato collocato nel lontano anno scolastico 1987/88 nella ex sede della Scuola Elementare “San Giovanni Bosco” di via Caltanissetta, dagli alunni dell’allora 5^B, grazie alla loro vincita ad un concorso di “Enel-Scuola” e con il patrocinio dell’amministrazione comunale dell’epoca. Dopo diversi anni dal trasferimento della scuola primaria nella nuova sede di via Verdi, anche San Giovanni Bosco ha raggiunto i suoi giovani.
Situazione epidemica permettendo, la Dirigente Scolastica prof.ssa Valeria Vella e il parroco don Luca Milia si sono ripromessi di festeggiare il 31 gennaio San Giovanni Bosco, all’insegna della preghiera, della riflessione e dell’allegria, promettendo agli alunni il famoso panino e mortadella. È tradizione infatti delle case salesiane, festeggiare la solennità di don Bosco offrendo ai ragazzi un panino con la mortadella, cibo semplice ma gustoso, che riscuote ancora oggi grande successo. La consuetudine deriva dalle abitudini che il santo introdusse all’Oratorio nei giorni festivi, per i quali era prevista, dopo la confessione e la Comunione, la distribuzione di pane e mortadella o salame a tutti i giovani. Il panino con la mortadella diventava e tutt’oggi diventa nelle case salesiane e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, il segno tangibile di festa ed espressione della carità pastorale di don Bosco, attento tanto a nutrire lo spirito dei suoi ragazzi, quanto il loro corpo. Appuntamento quindi al 31 gennaio, con l’auspicio di poter condividere l’iniziativa anche con le famiglie, parte integrante della comunità educante, che per cause legate alla sicurezza e prevenzione oggi non erano presenti!