Miccichè: legge per valorizzare le miniere

CALTANISSETTA – Valorizzare il patrimonio minerario dismesso creando occasioni di crescita culturale e di sviluppo economico; con questo intento i deputati regionali dell’Udc e Ncd – Gianluca Miccichè, Girolamo Turano, Antonino D’Asero, Gaetano Cani, Margherita La Rocca Ruvolo, Orazio Ragusa, Vincenzo Vinciullo, Pietro Alongi, Francesco Cascio, Giovanni Lo Sciuto, Antonio Salvatore Germanà e Vincenzo Fontana – hanno presentato un disegno di legge all’Ars volto a creare nuovi e agili strumenti legislativi per incentivare lo sviluppo del turismo minerario in Sicilia secondo un itinerario tematico nell’ambito del territorio regionale.
Un immenso patrimonio quello delle miniere di zolfo, molte della quali in attività sino alla fine degli anni ’80, definitivamente chiuse a seguito dell’emanazione della Legge Regionale 34 dell’8 novembre 1988 e il cui personale, non ancora in età pensionabile, fu posto in prepensionamento con l’80% della retribuzione lorda e il versamento dei contributi previdenziali sino al collocamento in pensione. Dopo tre anni dalla chiusura delle miniere di zolfo, nel frattempo devastate e saccheggiate, con la Legge Regionale 17 del 15 maggio del 1991 sono stati istituiti quattro musei regionali delle miniere: a Caltanissetta nelle miniere di Gessolungo e Grasta, nel territorio di Sommatino e Riesi nella miniera Trabia-Tallarita e nel territorio di Favara e Agrigento nella miniera Ciavolotta. Inoltre la legge ha istituito una miniera museo a Cozzo-Disi nel comune di Casteltermini e un parco minerario regionale nel sito minerario di Floristella e di Grottacalda nei comuni di Valguarnera, Piazza Armerina ed Enna. Nel 1993 con una integrazione alla legge è stato anche creato il Museo ed il Parco archeologico – industriale della zolfara di Lercara Friddi.
A 23 anni dall’entrata in vigore della legge, malgrado diversi interventi nel sottosuolo e all’esterno costati complessivamente circa 8 mln di euro, i deputati dell’Ars sottoscrittori del Ddl costatano un’assenza di effetti positivi in termini di fruibilità pubblica.
Il disegno di legge prevede abrogazioni e modiche della L.R. 15/1991 con l’istituzione di parchi minerari comunali e il ripristino dei percorsi sotterranei per le miniere di Trabonella, Ciavolotta, Cozzo Disi, Taccia e Sale .
“In Sicilia – spiega l’onorevole Gianluca Miccichè – ci sono sette miniere agibili e convertirle in poli museali, consentirebbe una nuova fruibilità per il pubblico, come avvenuto in numerose miniere sia in Italia che all’estero ma anche un nuovo ed entusiasmante itinerario di interesse culturale e turistico. Il personale impiegato per la manutenzione ordinaria e la “musealizzazione” sarebbe a costo zero in quanto si manterrebbe in servizio quello posto in prepensionamento. Ci sono siti che meritano maggiore attenzione e rivalutazione, con questo ddl si incrementerebbe la visita di siti poco conosciuti ma di grande interesse culturale, favorendo e incrementando altre e nuove attività e servizi”.
A gestire i singoli parchi minerari secondo quanto previsto dal ddl saranno gli enti parco, eccezion fatta per la miniera di Cozzo Disi già affidata al comune di Casteltermini con una convenzione confermata quale statuto dell’ente parco, che dovranno provvedere alle azioni di protezione e conservazione, alla difesa e alla protezione del paesaggio e dell’ambiente naturale dell’area mineraria e area forestale ove esiste, alla riqualificazione dei valori etno-antropologici e al corretto uso del territorio. Enti parco i cui statuti dovranno essere approvati con decreto del presidente della regione entro un anno dall’entrata in vigore della Legge.

Prevista anche la copertura finanziaria degli onori derivanti dall’applicazione della legge con i fondi europei del completamento di programmazione 2014-2020 con la previsione di uno stanziamento annuo di 3mln di euro che confluiranno in un apposito capitolo di spesa che sarà istituito a partire dal 2016 nel bilancio della Regione. Le somme saranno poi ripartite agli enti parchi in ragione dei bilanci di previsione che dovranno essere predisposti e presentati all’Assessorato al Bilancio entro il 31 ottobre di ogni anno per l’esercizio dell’anno successivo.

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