Al Sant’Elia di Caltanissetta e al Vittorio Emanuele di Gela i medici fuggono e la situazione precipita inesorabilmente tanto da destare preoccupazione ai Sindaci del territorio e all’Assessore Regionale alla sanità.
Sicuramente esistono situazioni gravi per tutto il comparto medico in specie dei primari e noi, in tempi non sospetti, abbiamo denunciato a gran voce le scelte scellerate dell’ ASP 2 , quando, in seguito alla pandemia Covid , abbiamo consigliato di dedicare l’ospedale Raimondi di San Cataldo al Covid in modo che il Sant’Elia di Caltanissetta potesse continuare ad erogare regolarmente le proprie attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.
La scelta poco felice dell’ASP 2 ha comportato invece la chiusura di alcuni reparti e il dimezzamento e l’accorpamento di altri.
La sospensione dei servizi di prevenzione e di riabilitazione con conseguente ritardo diagnostico terapeutico , soprattutto per i malati neoplastici, hanno reso ancora più grave lo stato delle cose.
I medici non possono essere considerati, in questo marasma, i responsabili del disastro sanitario e giustamente scelgono di andare via da un nosocomio che mortifica il loro impegno , la loro dedizione e la loro professionalità.
È arrivato il momento di dire basta!
Le conseguenze di tutto ciò le paga il cittadino che deve ancora una volta scegliere il “viaggio della speranza ” oppure mettersi in lista di attesa per mesi o addirittura per anni per effettuare una visita, un esame diagnostico o un intervento chirurgico.
Dove è finito il quarto polo sanitario?
Non possiamo più sopportare un sistema sanitario così disastroso e spetta alla direzione dell’ ASP 2 e ai Sindaci della Provincia porre tutte le attenzioni possibili affinché si superi questo grave momento.
Facciamo appello alle organizzazioni sindacali, ordinistiche, associazionistiche, al volontariato e alla politica , perché si faccia chiarezza sui veri motivi di tale disastro.