Mezzogiorno Federata. Autonomia differenziata: prepariamoci alle barricate

La prima cosa che la Lega ha messo sul tavolo del nuovo governo è “l’autonomia differenziata”.

Sappiamo tutti cosa è?

È il sistema, previsto peraltro dalla Costituzione, che fa delle regioni ricche regioni ancora più ricche e di quelle povere regioni ancora più povere.

La Sicilia è una regione a statuto speciale, insomma una regione autonoma che però non è stata mai veramente autonoma a causa dei nostri politici che si sono sempre piegati alla “regola romana ” e si sono venduti per un piatto di lenticchie.

Chi scrive è un sostenitore dell’Autonomia Siciliana e dovrebbe quindi essere d’accordo con coloro i quali la vogliono al Nord, ma non è così, a meno che non si parta tutti da un punto zero, un punto in cui non si avverta la differenza tra Nord e Sud, in cui i trasporti, la sanità e l’istruzione siano altrettanto moderne rispetto al Nord.

Solo rispettando il patto costituzionale tra i Siciliani e lo Stato Italiano, che fino ad oggi non è stato mai rispettato, solo se vengono pagate in Sicilia le tasse relative ai redditi prodotti in Sicilia, solo evitando il perpetrarsi del furto di cui ogni anno siamo vittime, dai quattro ai sette miliardi l’anno, solo allora si potrà parlare di autonomia differenziata e saremo lieti che tutte le macroregioni possano raggiungere l’autonomia in un Paese dove  i cittadini abbiano i medesimi diritti, gli stessi doveri e siano trattati tutti alla medesima maniera.

Una situazione insostenibile che merita le barricate, che rappresenta l’ulteriore se non l’ultima spallata alle speranze dei meridionali che vedono nell’autonomia differenziata il colpo finale, decisivo, contro una perequazione economica e sociale aspettata da almeno trenta anni.

Salvatore Giunta

Consigliere Nazionale Mezzogiorno Federato