Mercoledi al Mergherita: “Segni di mani femminili contro ogni discriminazione”

CALTANISSETTA – Un ritratto della comunità ebraica che popolò la Sicilia a partire dal IV secolo d.C. per parlare di diversità: religiose e di genere.

Ferrane DeGrandi Bonadonna phNino Sicari

Mercoledì 18 maggio alle ore 20.30 il cartellone del Teatro Regina Margherita di Caltanissetta firmato da Moni Ovadia e organizzata dall’Amministrazione comunale grazie al supporto di Crodino, prosegue con “Segni di mani femminili” un nuovo spettacolo di Valentina Ferrante che propone uno spaccato di vita, sconosciuto ai più, che appartiene alla Sicilia ma del quale restano pochissime tracce: quella della comunità ebraica in Sicilia  alla base dell’economia dell’Isola nel tardo Medioevo. In “Segni di mani femminili” Valentina Ferrante, che firma anche la regia insieme a Micaela De Grandi, analizza la singolare e curiosamente moderna condizione delle donne ebree che, in una società di tipo patriarcale, erano libere, istruite e indipendenti, molto più delle donne cristiane della stessa epoca. Ed è in questo contesto che la produzione della compagnia catanese Banned Theatre rivela, romanzandola, la storia di Virdimura: ebrea, licenziatasi dottoressa in medicina a Catania nel 1376, che dichiarò pubblicamente il suo intento di curare i più poveri e bisognosi. La storia di Virdimura, e la sua amicizia con una donna Cristiana, sboccia come un piccolo fiore rivoluzionario nel cammino di sangue e fuoco del popolo ebraico: angoscia e speranza si nutrono l’una dell’altra disegnando questa “silenziosa rivoluzione”. Attraverso il racconto della vita di Virdimura, personaggio realmente esistito ma di cui rimangono pochissime tracce, si affronta il tema attuale della diversità, condannando gli integralismi di tipo religioso e restituendo dignità agli esseri umani qualunque sia il loro credo.

Le due registe, in scena insieme a Nunzio Bonadonna, attraverso vari linguaggi teatrali che spaziano da teatro classico al contemporaneo e di ricerca fino alla commedia dell’arte e alla pantomima, si sono avvalse per la messa in scena anche del prezioso contributo audiovisivo, che vede la partecipazione di Nellina Laganà, realizzato dal videomaker ed artista Alessandro Aiello.

«Il primo Olocausto della storia avvenne proprio qui in Sicilia – ha detto Valentina Ferrante – quando nel 1492 gli ebrei furono perseguitati perché “condannarono” Cristo, bruciati e depauperati delle loro ricchezze, in nome di un’intolleranza che, purtroppo, non si sarebbe fermata ed avrebbe raggiunto il suo apice di disumanità nei campi di concentramento nazisti. Gli ebrei sono l’esempio primigenio di come la diversità fomenti l’odio e sia motivo di paura».

 

 

SEGNI DI MANI FEMMINILI
Di Valentina Ferrante
Regia Micaela De Grandi e Valentina Ferrante
Con Nunzio Bonadonna, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante

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